Da diversi mesi assistiamo ad un botta e risposta sistematico tra il CEO della AEW Tony Khan, e l’ex Presidente esecutivo della WCW Eric Bischoff. I due continuano a criticarsi sul prodotto messo in scena dalle rispettive federazioni, con Bischoff che ritiene il booking del magnate di origini pakistane adatto a bambini di 14 anni. Nell’ultimo scambio di battute, l’ex General Manager di Raw ha sottolineato di come fosse esagerato l’uso di wrestler “fuori rosa”, cioè non presenti nel roster della AEW, a Rampage e Dynamite, con chiaro riferimento ai lottatori della Ring of Honor che si esibiscono regolarmente negli show settimanali targati All Elite. A questa ennesima invettiva, Khan ha risposto in maniera inaspettatamente ossequiosa.
Mutatis mutandis
Durante il podcast Battleground, il Padre/padrone della AEW ha precisato perché l’utilizzo di wrestler provenienti dalla ROH negli show AEW, prendendo ad esempio il caso di Shane Taylor: “Ci sono persone che non avevano mai visto Shane Taylor prima, e va bene, perciò ti vengono presentate continuamente facce nuove. Quando ero un giovane fan di Wrestling, questa era una particolarità che apprezzavo in WCW Nitro. È ironico che la stessa persona che gestiva Nitro, oggi mi dica che non è bello vedere facce nuove (negli show nds) che non si erano mai viste prima in TV, dato che lui fu il primo a fare questo…C’erano tanti nuovi volti (in WCW) che avevo visto solo sui giornali, tutte persone mai viste prima, che uscivano e lottavano a Nitro come se fosse perfettamente naturale, ed era una cosa bella. Immagino non sia più accettabile questa cosa, anche se è molto più semplice oggi avere più informazioni (sui nuovi wrestler nds) di quanto non lo fosse nel 1996″.