Se vogliamo cercare un grande assente di All In, il nome che viene subito in mente è quello di Jon Moxley. Nessun match in programma per lui e non si è visto neanche a fine evento, quando diversi atleti, con in testa il Bullet Combat Club, sono saliti per celebrare la vittoria del titolo mondiale da parte di Bryan Danielson. Il Lunatic Fringe è tornato questa notte a Dynamite dopo un’assenza di quasi due mesi, da quel Forbidden Door dove ha perso il titolo mondiale IWGP contro Tetsuya Naito.

Confusione o c’è dell’altro?

Mox ha aperto la puntata di Dynamite arrivando dagli spalti come sempre, ma con meno “animosità”, inoltre per lui niente “Wild Things” come theme, ma la musica d’entrata utilizzata solitamente in NJPW. Ad attenderlo sul ring si è subito precipitato Tony Schiavone per una sorta d’intervista. A Mox è stato chiesto come sta dopo questi mesi di assenza e lui ha risposto che è rimasto a pensare molto, anzichè parlare, su delle cose che vanno fatte. L’ex campione mondiale IWGP ha detto di essere in cerca di Darby Allin per una chiacchierata, ma Darby questa notte era assente da Dynamite dopo il duro match di All In. In chiusura di questo breve segmento, mentre stava per lasciare il ring, Moxley è tornato indietro e ha detto a Tony Schiavone puntando il dito contro di lui: “Ci vorrà del tempo affinchè tutti lo realizzino, ma questa non è più la tua compagnia.” Una frase che ha lasciato di stucco Schiavone in primis, ma anche il pubblico in arena e da casa, forse è stato un messaggio rivolto a Tony Khan, spesso in collegamento via auricolare con Schiavone.

Una nuova alleanza

Successivamente Moxley è stato cercato nel backstage dalle telecamere mentre stava per lasciare l’arena. L’ex campione mondale si è fermato a parlare con due membri della security, prima cordialmente, poi con toni minacciosi fino a quando è arrivata una donna che ha attaccato la security, mettendo poi KO un terzo uomo. Con il volto a favore di telecamera la donna si è rivelata essere Marina Shafir, Lei e Moxley si sono allontanati assieme, non prima di mandare a terra il cameraman.