Questa notte Dynamite ha fatto tappa a Cincinnati, in Ohio, città natale di Jon Moxley che è stato inserito nel main event di serata, un match contro Minoru Suzuki, un’altra testimonianza di come la forbidden door verso il Giappone sia stata ormai divelta. Un altro match impegnativo per Mox, dopo la vittoria di All Out contro un altro veterano del ring, ovvero Satoshi Kojima.

Botte da orbi

Moxley prima di arrivare sul ring si è goduto un po’ il suo pubblico, il match tra lui e Suzuki non è stato inedito, i due infatti si erano già affrontati in NJPW con in palio il titolo IWGP US, oltre ad aver interagito già domenica notte ad All Out con Suzuki che aveva colpito Moxley con la Gotch-Style Piledriver. Sin da subito sono volate mazzate tra i due, tra colpi d’avambraccio, pugni e addirittura morsi in faccia che i due si sono scambiati fino ad arrivare a prendersi a testate. Gli effetti di questi colpi si sono presto visti, con Suzuki che ha cominciato a perdere sangue all’altezza dell’occhio destro, ma la cosa non l’ha per nulla infastidito, anzi l’ha caricato ulteriormente e l’Hall of Famer ha resistito a diversi lariat prima di provare ad imprigionare Moxley nella sleeper hold. Il Lunatic Fringe ha resistito al tentativo di sottomissione e dopo aver assestato un destro sul volto di Suzuki ha eseguito la Paradigm Shift per il conto finale di 3. Vinto il match Moxley si è potuto godere il pubblico di casa, andando a festeggiare sugli spalti per diversi minuti e chiudendo così la puntata di Dynamite.