Martedì scorso, 8 gennaio 2019, ha preso definitivamente il via la All Elite Wrestling. Una conferenza stampa in buon stile, davanti allo stadio dove gioca la formazione dei Jacksonville Jaguars di Tony Khan, figlio di magnati ricchissimi e dunque ricco a sua volta. L’incontro coi fan è diventato subito un trend mondiale sui social ed ha mostrato come il successo sia dietro l’angolo, ed essenzialmente per cinque ragioni. Vediamole!

 

  • ASSICURAZIONE SANITARIA

Il motivo che ha sempre attirato i wrestler verso la WWE (oltre ai soldi, la notorietà, Wrestlemania) è stato l’avere una assicurazione sanitaria. La questione medica negli Stati Uniti è decisamente complicata e per un wrestler sapere che alla tua salute ci penserà finanziariamente qualcun altro è una manna dal cielo. Chi non fa parte della compagnia di Stamford ha dovuto ricorrere a campagne di crowdfounding o a prestiti pesanti per riuscire a pagarsi le cure di un infortunio. Sapere che esiste un’altra realtà pronta ad assicurare un futuro sano ai propri dipendenti è un passo in avanti che, forse, nemmeno la WWE si aspettava. Ecco perché alcuni wrestler di prestigio (e non solo) potrebbero essere attirati verso la All Elite e decidere di fare il grande salto.

  • EQUAL PAY

Altra grossa novità che potrebbe infastidire le altre realtà. Le parole di Brandi Rhodes vanno spiegate: uomini e donne del roster verranno pagati in maniera similare in base al loro status d’ingresso. Cosa significa? Significa che un main eventer uomo prenderà esattamente come un main eventer donna. E così via, a scendere nella card. Questa mossa attirerebbe in maniera molto forte soprattutto nel diverse atlete in scadenza con la WWE (Bayley e Mickie James in primis): si pensi come Becky Lynch, predestinata al main event di Wrestlemania, al momento guadagna meno di un midcarder di Smackdown. Stesso discorso per Charlotte Flair che guadagna esattamente come un midcarder di Raw. Possiamo essere o non essere d’accordo con questa decisione, ma è chiaro che potrebbe mutare la fisionomia economica del wrestling contemporaneo.

  • CHRIS JERICHO IS AEW

Questo è un altro colpo non da poco. Nella pratica: passino Cody e i Bucks, e i loro tanti amici. Ma una neonata compagnia ha bisogno di un testimonial per poter essere credibile e attrattiva. Se c’è Jericho, se ha accettato Jericho vuol dire che questi hanno ottime intenzioni, tanti soldi e ottime prospettive. La sua presenza sarà portatrice di collaborazioni, di nuovi wrestler, di contratti televisivi, di sponsor e di una percezione cool attorno a questa realtà. Poi, quanti vorrebbero lottare contro Chris? Oggi è LA leggenda ancora presente sul ring, come fino a pochi anni fa lo era Steve Austin. È il desiderio proibito, la mela che tanti vorrebbero mangiare. In una realtà senza troppe limitazioni, anche un giovane può veder realizzato il suo sogno. Vero Joey Janela?

  • TONY KHAN

Ha soldi, tanti soldi. Ha conoscenza. Non è il Ted Turner di turno che si era approcciato al wrestling solo perché in quel periodo era il nuovo che avanzava. Il bimbo di casa Khan fa parte della community, conosce le basi della disciplina ed ha un rapporto diretto coi maggiori media americani. Non è un caso che abbia assoldato Dave Meltzer come consulente. Non è un caso che voglia essere il supervisore della promotion. Se non avrà la fretta, la frenesia di voler cambiare il mondo del wrestling da subito, farà vivere la All Elite per tanto tempo ancora. E magari piazzare qua e là qualche colpaccio che possa spostare la barra dell’interesse verso la propria creatura.

  • IL MARKETING DI CODY & CO.

Cody Rhodes e gli Young Bucks hanno capito da che parte si sta spostando il business. I social sono fondamentali, far girare la voce con progetti innovativi e sempre proiettati al futuro sono il volano migliore per attirare nuove persone. Come si dice sempre, sono i risultati a parlare: il primo “All In” ha avuto un pubblico in loco di 11 mila persone ed un monte acquisto dello show di oltre 200 mila persone; la prima maglia della AEW ha venduto in 4 giorni quanto tutti gli altri prodotti del sito Pro Wrestling Tees abbiano venduto in dieci anni di vita; le maglie e i gadget dei Bucks e di Cody sono dei top seller mondiali al pari dei prodotti WWE; hanno assistito alla conferenza stampa di martedì scorso circa 1300 persone in loco e oltre 250 mila persone tramite i social (a tal punto che, ad un certo punto, la diretta su YouTube è andata in down per il troppo traffico). Questi successi sono il sintomo di come questi ragazzi sappiano benissimo dove puntare, come muoversi e come attivare spettatori verso i propri progetti. Seguono benissimo, attraverso Dana Massie (moglie di Nick Jackson), il muoversi del mare magnum del wrestling e il loro obiettivo non sarà quello di togliere spettatori alla WWE ma di cogliere quei (tanti) fan che dalla WWE sono scappati. Ci riusciranno? È tutto da vedere.

Questi sono i cinque principali motivi di successo della All Elite Wrestling. Vedremo nei prossimi mesi se queste ragioni saranno portatrici di un cambiamento reale o se la AEW sarà una promotion come tante altre nell’ambiente.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.