Il mondo cambia e io ancora a comprare i cd per l’autoradio e che aspetto i pay per view mensili per ritagliarmi una serata dove vedere perdere sempre i miei preferiti. Ma se ho digerito il campionato di calcio il venerdì sera, dovrò iniziare a fare uno sforzo per questi special events per metà del sabato notte.
Questa non è una preview, sia chiaro, preferisco utilizzare il podcast e per quanto mi riguarda, non è che sia così cruciale perdere tempo a pronosticare un house show. È il primo anno della road to Wrestlemania che ci troviamo questo step; in passato ci sono stati i Saturday’s Night Main Event, ma se sapete di che cosa sto parlando erano prodotti totalmente differenti rispetto a quello che ci aspetta domani notte.
Prodotto che però raccoglie quella eredità e va in quel solco; adesso le esigenze sono altre rispetto al passato, ma ciò che poi conta per lo spettatore poco cambia. Negli anni 80 i SNME erano richiesti dal network televisivo per gli altissimi ratings che raggiungevano e per la “fame” di wrestling che era diffusa negli Stati Uniti, adesso eventi come Roadblock e altri similari dei mesi passati sono richiesti dal WWE Network per tenere alto l’interesse degli abbonati offrendo prodotti esclusivi, ma che a conti fatti non spostano di una virgola la sopracitata road to Wrestlemania.
Perché tutto si può dire o pensare, ma non certo che possano esserci i presupposti per una rivoluzione alle storyline principali, lo stesso main event non regge un granché: dovrà vincere Triple H per tenere alto il livello del campione in carica, ma nemmeno sminuire Dean Ambrose che dovrà fronteggiare a testa alta Lesnar in Texas. Tutto in funzione dell’evento importante in programma il mese prossimo. Le stesse dinamiche di House Show o di uno show televisivo qualsiasi.
Nonostante ciò l’occasione per fare qualcosa di interessante può esserci. Già il taglio internazionale dell’evento lo aiuta a differenziarsi, in autunno a Tokyo e a marzo a Toronto, questa spero non si tratti di una casualità, ma che possa continuare anche in occasioni future, per realizzare questi speciali fuori dal territorio degli Stati Uniti, visto che in questa epoca storica sarebbe stupido pensare ai grossi eventi in Europa, Canada o Giappone.
In seconda battuta, motivo di vero interesse, è lo sperimentare l’inserimento di elementi di NXT nella card, ciò che in alcuni Special Events secondari non si trova il coraggio di proporre, in un contesto protetto come questo si può osare. E magari in futuro possa essere l’occasione per rischiare anche dei crossover tra main roster e NXT; lasciate correre la fantasia e qualcosa di interessante troverete sicuramente. Finn Balor vs AJ Styles oggi varrebbe il prezzo della mensilità del WWE Network.
Se quindi da una parte l’interesse è basso e con poche aspettative, dall’altra si aprono una serie di opportunità a mio avviso uniche e innovative, speriamo in questo corto circuito di non morire annoiati dall’appiattimento che la storyline per il titolo ci offre settimana dopo settimana e che il nome Roadblock venga nobilitato dopo essere stato associato in WCW a un personaggio dal dubbio talento.