Il mondo del professional wrestling è sempre in continua evoluzione; nel corso degli anni abbiamo assistito a continui cambiamenti, anche epocali. Uno degli aspetti più dibattuti e controversi dell’odierno pro wrestling è quello della svalutazione delle mosse finali, delle finisher. Sempre più spesso le finisher non sono più risolutive o, meglio, non lo sono più al primo colpo; sempre più di frequente alla finisher non consegue più un immediato conto di tre. Sul punto ha espresso la propria opinione il WWE Hall of Famer Arn Anderson, ora manager di Cody Rhodes in AEW.

“Le finisher sono svalutate”

Durante un recente episodio del suo “ARN Podcast”, l’ex Four Horsemen ha affermato di preferire il vecchio modo di concepire le finisher e che nel moderno pro wrestling, di fatto, sono svalutate. Ecco le sue parole: “Brock Lesnar è andato over per il fatto che bastava una sua F5 per chiudere il match; una sola F5 ed eri sconfitto. Le finisher erano pensate in modo tale da essere decisive. Se non si vinceva un match era perché non si era riusciti ad eseguire la finisher. Se la si fosse eseguita si sarebbe portata a casa la vittoria. Oggi invece si eseguono 4 o 5 volte le finisher e l’avversario esce dal conto di tre; le finisher non sono più finisher. I fan sono desensibilizzati rispetto alle finisher a causa dei troppo frequenti kickouts”. Ha poi proseguito aggiungendo: “Oggi una power bomb dalla terza corda sull’apron ring non segna la fine del match, il match non finisce per count out. Ai miei tempi, invece, sarebbe intervenuta la barella. È il modo in cui il business è cambiato”.