La meritocrazia è un criterio che viene spesso bistrattato, se non addirittura calpestato, in numerosissimi ambiti sociali: basti pensare alla scuola o al mondo del lavoro, dove non sempre va avanti il più meritevole, bensì chi riesce ad accattivarsi le simpatie del superiore di turno (professore, datore di lavoro) oppure chi gode di una corsia preferenziale (o se volete, più volgarmente, raccomandazione). Sotto questo profilo, il mondo del pro-wrestling non fa eccezione, WWE compresa (e, forse, in primis): infatti, sono numerosi i lottatori ad aver calcato i ring della federazione di Stamford i quali, pur essendo dotati di innegabili qualità tecniche, atletiche e, soprattutto, professionali, hanno raccolto nella propria carriera molto meno di quanto seminato. Oggi vorrei soffermarmi su uno di questi: Christian.
All'anagrafe William Jason Reso, il lottatore di Toronto debuttò in WWE nell'ormai lontano 1998 come fratello minore “on screen” dell'amico di sempre Edge, al secolo Adam Copeland. I due “fratelli”, che insieme al “vampiro” Gangrel, formarono una stable chiamata “The Brood”, riuscirono a ottenere, fin da subito, grande notorietà presso gli appassionati di wrestling e, una volta separatisi dal poco ortodosso compagno, i due canadesi diedero vita ad un tag team che, insieme agli Hardys e ai Dudley Boyz, è stato capace di sfornare match che resteranno negli annali della categoria di coppia, fra i quali spicca l'imperdibile TLC di Wrestlemania X-Seven, conclusosi con la vittoria dei titoli di coppia proprio da parte di Edge e Christian. Dopo aver perso le cinture e, soprattutto, in seguito alla vittoria del King Of The Ring, prima, e dell'Intercontinental Championship, poi, da parte di Edge, Christian, anch'egli bramoso di vittorie in singolo, tradì il ”fratello” e si aggiudicò l'alloro Intercontinentale, per poi perderlo nuovamente nel rematch tenutosi il mese seguente e che chiuse definitivamente la rivalità a favore di Edge.
Ora, quest'ultimo, sia pur non prima di un brutto e grave infortunio al collo, andava avviandosi verso una carriera costellata da numerosi trionfi (tra cui 7 World Heavyweight Championship, 4 WWE Title, una Royal Rumble e un Money In The Bank); Christian, invece, nonostante un'eccezionale faida con Chris Jericho che regalò grandi momenti, sul ring e non solo, e un consenso di pubblico sempre più ampio, non riuscì a replicare da singolo i successi ottenuti nella categoria tag, anche a causa di un infortunio occorsogli in uno Steel Cage match contro lo stesso Jericho. Al ritorno sul ring, Christian fu costretto, proprio da Chris Jericho (che, nell'occasione, fu GM one night only) a lottare in maschera col nomignolo di “Captain Charisma”, soprannome che, di lì in poi, lo ha accompagnato per il resto della carriera e venne affiancato da Tyson Tomko ma, sul finire del 2005, dopo una rivalità inter-brand con John Cena, con annesso assalto fallito al WWE Title, e un infruttuoso stint a Smackdown, Christian non rinnovò il contratto con la federazione dei McMahon per migrare verso nuovi lidi, nello specifico, la TNA.
Il debutto ad Orlando avviene in occasione del PPV Genesis; è qui che il canadese ha vissuto la parentesi migliore della propria carriera, vincendo 2 NWA World Heavyweight Championship, affrontando i migliori TNA Originals, come AJ Styles ed Abyss, e mostri sacri del calibro di Sting e Jeff Jarrett e, più in generale, assurgendo allo status di “main eventer” che mai aveva raggiunto in WWE.
Tuttavia, il desiderio di affermarsi in quella che è unanimemente riconosciuta come la federazione numero 1 al mondo spinge il wrestler di Toronto a tornare sui propri passi nel 2009, diventando uno dei cardini della rinata ECW, regalando match di ottima fattura e vincendo 2 volte il titolo massimo, laureandosi, tra l'altro, il più longevo campione ECW targata WWE.
Una volta chiuso il roster (non più) estremo, nel 2010, Christian torna a Smackdown dove un grave infortunio al pettorale, reale ma causato in-storyline da Alberto Del Rio, lo costringe ad un intervento chirurgico che lo tiene fermo ai box fino al febbraio 2011, quando interviene al termine dell'Elimination Chamber per salvare l'amico di lunga data Edge dal vile attacco dello stesso lottatore messicano, reo di averlo infortunato qualche mese prima. Dopodiché, Edge, in seguito alla difesa del World Heavyweight Title contro Del Rio a Wrestlemania 27, con l'amico Christian al proprio fianco, annunciò il ritiro a causa dei cronici problemi al collo, lasciando vacante il titolo che, al termine di un durissimo Ladder Match ad Extreme Rules ancora una volta contro Alberto Del Rio, in cui intervenne lo stesso Edge, per rimediare all'indebita interferenza di Brodus Clay, venne, finalmente, conquistato da Christian, scoppiato in lacrime nel momento in cui mise le mani sulla cintura.
Sembra giunto il momento del riscatto e della gloria per il lottatore candaese ma, soltanto 2 giorni dopo (5 se consideriamo la data di messa in onda di Smackdown), Christian perse il titolo contro Randy Orton; fu così che i 2 iniziarono un'accesa rivalità, che ha prodotto match spettacolari (in particolare quello di Over The Limit), e nel corso della quale il canadese è riuscito a riconquistare il titolo a Money In The Bank (seppur grazie ad una stipulazione particolare che permise a Christian di ottenere l'alloro per squalifica) ma che si concluse con la definitiva vittoria di “The Viper” a Summerslam.
A partire da quel momento, Christian si è alternato tra feud di secondo piano, nei quali andava rivendicando un emblematico “one more match” per il Titolo Mondiale, e lunghi periodi di assenza dal ring a causa di numerosi infortuni fastidiosi. Tuttavia, il canadese non ha mai mollato ed è più volte ritornato, riuscendo peraltro a vincere nuovamente l'Intercontinental Championship nel 2012, a ottenere un'altra shot al titolo mondiale nel 2013, ancora una volta contro Alberto Del Rio, nonché un posto nell'Elimination Chamber per il WWE World Heavyweight Title nel febbraio di quest'anno, senza però mai riuscire a lasciare il segno in nessuna di queste occasioni.
I continui problemi fisici, che ormai costringono Christian a passare più tempo seduto all'Expert Panel dei Pay Per View, invece che sul quadrato, portano inevitabilmente a fare dei bilanci sulla sua carriera, ormai avviatasi verso la conclusione: è vero che il carisma e il talento sul ring non gli siano mai mancati, così come il supporto del pubblico che non ha mai smesso di acclamarlo, neanche nei periodi più bui, o i trionfi di prestigio, basti pensare ai trionfi nella categoria tag team, allo stint in TNA e ai 2 titoli mondiali in WWE; tuttavia, ai sostenitori di Captain Charisma non può che restare l'amaro in bocca pensando, in primis, proprio ai due regni da Campione del Mondo, che definire brevi ed evanescenti mi pare un eufemismo, così come al fatto che la WWE abbia sempre cercato di mettere in ombra la sua figura, soprattutto nei confronti dell'amico Edge, nonostante fosse altrettanto talentuoso, o ai racconti provenienti dal backstage, che parlano di un Vince McMahon così ostile nei confronti del canadese da volerne censurare la faccia con un pallino blu sullo schermo.
Ciononostante, i tanti “Peeps” sparsi in tutto il mondo possono comunque consolarsi rimembrando quei pochi momenti di gioia che il Capitano ha regalato loro (su tutti, la commovente vittoria del titolo a Extreme Rules 2011), e sperare in un finale di carriera e, magari, in un “one more (se non last) match” in grado di rendere onore alle capacità di un lottatore che avrebbe sicuramente meritato maggiori fortune, ma che ha comunque saputo ritagliarsi un posto nel cuore di tanti appassionati di wrestling, compreso il sottoscritto, qualora non lo si fosse ancora capito.