Credo che il rapporto che si ha con un wrestler sia differente in ognuno di noi, non sto parlando di trovare bravo o meno sul ring un lottatore, di trovarlo più o meno simpatico o di tifare per lui, il rapporto che noi fan abbiamo con un wrestler non si basa su questi semplici distinguo, si costruisce giorno dopo giorno e dipende da molte variabili

Ad esempio, la sottoscritta, per quanto possa aver letto tutto il possibile riguardo a un Triple H, avrà sicuramente un rapporto diverso con questo wrestler ormai a mezzo servizio (e neo campione del mondo), rispetto a chi ha seguito l’evoluzione di HHH in prima persona, nel corso degli anni

Dicasi lo stesso per Daniel Bryan, wrestler che ho conosciuto a metà 2012, poco dopo la perdita del (fu) World Heavyweight Championship e poco prima della formazione del team Hell No, non ho vissuto la gioia dei suoi fan di vecchia data quando hanno saputo del suo approdo in WWE, non sono stata colta dalle paure per la sua possibile gestione e non sono stata colta da infarto quando venne licenziato durante la storyline del Nexus

Ciononostante, pur avendo solo questa visione parziale, forse addirittura approssimativa, di quello che era veramente Daniel Bryan, qualcosa sono riuscita a capirla anch’io. Mi sono resa conto di come sia stato protagonista di fatti incredibili, forse addirittura memorabili

Tanto per cominciare, quanti sono i wrestler licenziati dalla WWE che sono poi stati riassunti a furor di popolo? Già da questo primo esempio la straordinaria connessione di Bryan con il pubblico sembrerebbe lampante, ma, fortunatamente, c’è di più

Daniel Bryan è stato protagonista di una storia che, per quanto breve, potrebbe dirsi completa: arrivo come rookie e alleanza con il Nexus, come una matricola spaesata che ancora deve comprendere con quale gruppo si troverebbe meglio, turn face e faida contro il suo ex mentore, Miz, che viene giustamente vinta da Bryan, vittoria di un titolo secondario e poi vittoria di un titolo massimo, una linearità così semplice eppure affatto scontata, specialmente di questi tempi in casa Stamford

Poi Bryan (il personaggio, ovviamente) comincia a montarsi la testa e inizia un periodo da heel (cosa che, secondo il mio esimio collega Danilo, è necessaria per la successiva affermazione di qualsiasi top face, ed io mi sento di condividere la sua visione), ciononostante questo strano tipo che non rientra affatto nei canoni tipici degli atleti WWE, questo strano tipo, risulta troppo amabile per farsi odiare fino in fondo, anche negli sfottò del pubblico c’è sempre quel velo di simpatia, che li porta più a scherzare con lui che ad odiarlo davvero, il team con Kane e la parentesi comedy sembrano venire da sé, in modo del tutto naturale; in questo breve lasso di tempo la connessione di Bryan con il pubblico cresce sempre di più e non si affievolisce neppure quando il team Hell No si sfalda e Bryan mostra qualche cedimento, qualche dubbio, domandandosi se non sia lui l’anello debole della squadra, la faida con Randy Orton, iniziata con una sconfitta e terminata con una sudata e meritata vittoria, cancellano questi dubbi e il pubblico lo ama sempre più

John Cena sceglie, praticamente per acclamazione popolare, proprio Bryan come suo avversario per SummerSlam e da lì in poi i cori “Yes!” non caleranno mai più di intensità.

Money In The Bank incassati, arbitri venduti, faide secondarie, la WWE pare aver usato tutti i modi possibili (da quelli in storyline a quelli off screen) per tenere Daniel Bryan lontano dal titolo WWE e far accettare dai fan la sua linea di vedute, ma i fan non ci sono stati

Qui entra in gioco la mia mancanza d’esperienza e la mia poca conoscenza dei fatti, non so se in passato fossero già accadute cose del genere, ma è stata la prima volta che ho avuto la quasi certezza che i piani per un main event di WrestleMania siano cambiati in corso d’opera perché il pubblico ha detto “no”, perché il pubblico ha deciso di non piegarsi e di gridare forte e chiaro che cosa volesse. La degna conclusione, a cui ai tempi io non credetti finché non lo vidi sollevare al cielo le due cinture, porterà Bryan a vincere il WWE World Heavyweight Championship a WrestleMania XXX.

Da lì in poi è cominciata la fase più triste, quella che preferiresti non raccontare, ma è necessario: Daniel Bryan si infortuna, la WWE temporeggia, conscia di quanto il pubblico lo ami e di quante cose potrebbe fare da campione, forse addirittura scontrarsi con Brock Lesnar, chi può dirlo? Ma con la salute non si scherza e Bryan rende vacante il titolo; ancora una volta il pubblico non si sogna minimamente di dimenticarlo e il 24 novembre 2014 accoglie festante il suo ritorno. Tuttavia c’è il sospetto che il tempo di Bryan sia ormai passato, non che non potrà mai più vincere il titolo del mondo, ma è evidente che il main event della WWE è per il momento occupato da altri, in primis un giovane samoano che la WWE intende consacrare a WrestleMania 31; così Bryan viene tenuto occupato, viene eliminato dalla Royal Rumble e il pubblico insorge sdegnato, perde lo scontro con Roman Reigns a FastLane e viene inserito nel giro dell’Intercontinental Championship

Sono convinta che solo la straordinaria empatia di Bryan con il pubblico abbia permesso ai fan di mandar giù questo ricollocamento, d’altra parte Bryan riesce a trasmettere una carica ed una passione immensa in tutto ciò che fa, così che il pubblico alla fine gioisce per lui, gioisce quando vince il titolo a WrestleMania e si lecca i baffi pregustando che cosa potrebbe diventare il midcard WWE con due nomi di punta quali John Cena e Daniel Bryan a detenere i due titoli secondari, c’è addirittura chi prospetta un nuovo feud tra i due che porti all’unificazione delle cinture; insomma, la carne al fuoco è molta e i fan non aspettano altro che vedere Bryan nuovamente nel ruolo di campione.

Non voglio soffermarmi sulle note più dolenti, non voglio dilungarmi sui mesi successivi, sulle visite mediche, sui pareri contrastanti, sulle speculazioni, sull’attesa dei fan e dello stesso Bryan che aspettavano una volta per tutte una risposta definitiva, è della carriera di Daniel Bryan in WWE che voglio parlare e di come è terminata, voglio parlare dell’ovazione che Bryan ha ricevuto lunedì a Raw, dei cori per lui, di come il pubblico sembrasse disposto a festeggiarlo per tutta la vita. Quell’ovazione mi ha fatto capire, in un modo che non sono neanche sicura di riuscire a spiegare decentemente, quanto Bryan Danielson sia riuscito a fare in WWE e quanto abbia lasciato il segno nei cuori di milioni e milioni di fan.

La mia ex professoressa di storia ci ha spesso ripetuto che non si possono studiare dal punto di vista “storico” fatti che non siano risalenti ad almeno dieci anni prima, perciò so che sarebbe azzardato, forse addirittura irrispettoso, dare un giudizio storico sulla carriera di Daniel Bryan e provare ad indovinare quanto abbia lasciato il segno in WWE e come i fan lo ricorderanno da qui agli anni a venire

Però, sono convinta che se qualcuno, qualcuno che non avesse mai sentito parlare di Daniel Bryan, guardasse l’ultimo saluto tributatogli a Raw e ascoltasse le sue parole, sono convinta che si convincerebbe che quell’uomo così amato da tutti abbia compiuto azioni incredibili

La più importante di tutti: riuscire a farsi amare, come pochi altri sono riusciti a fare.

Grazie di tutto

Ysmsc