Ci sono momenti, nel mondo del wrestling, che rendono questo sport intrattenimento totalmente unico nel suo genere. Momenti in cui la predeterminazione, se così vogliamo chiamarla, viene totalmente messa nel dimenticatoio, dando vita ad istanti dal fortissimo coefficiente emozionale. “YES!YES!YES!”…lo sentite anche voi?
La WWE, nel corso del suoi decenni di storia, ha sempre avuto una peculiarità: non dare troppo peso all’opinione “popolare”. L’esempio cardine di questa politica, se prendiamo ad esempio solo l’ultimo decennio, potrebbe essere John Cena. Nonostante sia osteggiato da buona parte del pubblico da 9 anni a questa parte, la WWE non ha mai pensato minimamente di cambiare il suo personaggio, di mutare il modo in cui bookarlo o cose simili, ma ha perseverato nel proporre la stessa minestra in modo ripetuto ed instancabile. Tanto che, un po’ per merito del booking ed un po’ per merito di Cena, i cori che si sentono oggigiorno nelle arene sono sempre meno “astiosi” e sempre più canzonatori, dandola vinta (o quasi) per sfinimento alla WWE.
Stesso dicasi, in tempi recenti, per il fenomeno Zack Ryder. Midcarder ad un passo dal licenziamento, con un po’ di inventiva e tanto spirito di sopravvivenza Ryder si ritagliò uno spazio, tramite dei video su Youtube, in un momento storico in cui spazio non ce n’era per gente come lui, e pur non essendo talentuosissimo riuscì ad andare over in un modo totalmente inaspettato. La WWE, dal canto suo, prese questo push nato da due componenti secondo la federazione “esterni”, ossia il wrestler stesso e il tanto decantato “WWE Universe”, per poi lentamente ma metodicamente smantellarlo, snaturando la nascita di questo push mai desiderato e facendo tornare ciò che secondo i booker era un midcarder, nella parte della card di propria competenza. E la storia, seppur in modo leggermente diverso, stava per ripetersi.
Daniel Bryan è stato reso over da una sconfitta in 18 secondi. Da una sconfitta. In 18 secondi. In un’epoca in cui andare over da babyface è più difficile che rimanere vergini sino ai 18 anni, Bryan da due anni a questa parte gode dell’appoggio assoluto ed incondizionato del pubblico, e tutto è nato da una sconfitta che avrebbe potuto affossare, o quantomeno ridimensionare, quasi qualunque talento. I cori per Bryan, iniziati la sera successiva, cominciarono quasi come un coro di protesta più che di sostegno, creando un vero e proprio “movimento”. Negli ultimi mesi poi, in special modo dal dopo Summerslam, il WWE Universe ci crede ancora di più, ed i cori “YES!” anziché scemare assieme alle scelte di booking sbagliate, come ad esempio tre finali di PPV discutibili, o come un esilio forzato nel midcarding, hanno assunto toni roboanti, inarrestabili…impossibili da ignorare o da bypassare.
Quando durante il segmento per l’unificazione dei Titoli tra Cena ed Orton la folla ha cominciato ad inneggiare senza sosta a Daniel Bryan, ho avuto timore. In quel momento il pubblico stava palesemente ignorando ciò che la WWE stava proponendo, o meglio avrebbe voluto proporre come il momento più importante della sua storia, per tifare un wrestler appena accantonato, rimosso in modo forzoso dalla zona che conta e pronto per essere relegato in faide meno importanti, presente sul ring con il solo ruolo di comparsa da sfondo. Ed il piano della WWE, almeno secondo chi scrive, era quello di “raffreddare” il push di Bryan inserendolo proprio nella incolpevole stable heel di Bray Wyatt (vera vittima in tutta questa storia), cercando di far dimenticare pian piano l’amata versione dell’ex American Dragon, o meglio di “congelare” il suo push in vista di un momento più favorevole per scongelarlo, sicuramente non in prossimità del PPV più importante dell’anno.
Ed invece, una volta tanto, la WWE ha dato prova di maturità, tornando sui propri passi ed abortendo dopo appena due settimane di vita un turn heel che non sarebbe mai stato accettato dal pubblico. Ogni calcio che Bryan ha assestato a Bray Wyatt era un calcio al booking illogico, un colpo alla gestione potenzialmente suicida di uno dei pochi personaggi in grado di andar over da face nel 2014. Ogni “YES!” che seguiva quei calci non era un grido di giubilo per la rivincita di Bryan su Bray, ma una rivincita del proprio beniamino su chi voleva metterlo da parte, su chi ancora oggi lo ritiene poco adatto a ricoprire un ruolo di primissimo piano nella federazione di wrestling più importante del mondo, come detto dallo stesso wrestler in una frase work/shoot a RAW. Daniel in cima alla gabbia che alza le braccia all’unisono con l’arena è stato per me un momento altamente significativo, assolutamente slegato da qualsivoglia storyline o progetto a tavolino: il pubblico quella sera ha vinto, la macchina una volta tanto è stata fermata e reindirizzata non su un binario predefinito, ma sull’unico binario possibile.
Qualche settimana fa ho paventato un Bryan Vs Undertaker a Wrestlemania, e questa possibilità, seppur sottile, rimane assolutamente affascinante e potrebbe essere la consacrazione perfetta per questo main eventer in rampa di lancio. Ma i piani, analizzando la situazione oggi, probabilmente potrebbero essere diversi.
Il match tra Cena ed Orton è stato stipulato senza un motivo apparente, alla luce della vittoria PULITA dell’heel sul face a TLC. Perché mai Cena, in chiave mark, dovrebbe avere titolo a questo rematch assolutamente spuntato dal nulla? L’unica spiegazione logica che mi viene in mente potrebbe essere un cambio di Titolo. Ed i rivali perfetti per un eventuale Cena Campione a Wrestlemania potrebbero essere solo due: Brock Lesnar e lo stesso Bryan. Quattro nomi per ballare la quadriglia dunque, l’unica cosa che resta da definire sono le coppie: Bryan/Cena? Taker /Bryan? Cena/Lesnar? Taker/Lesnar?
Certo, Brock Lesnar e John Cena disputarono un signor match un anno e mezzo fa, dunque perché non riproporre questa sfida in un contesto altisonante come quello di Wrestlemania XXX…oppure: perché non proporre nel PPV più importante dell’anno il Main Event del secondo PPV più importante dell’anno?
Cena Campione, Bryan sfidante, vincitore a furor di popolo della Royal Rumble, dopo un ingresso non annunciato e dopo un’eventuale vittoria con conseguente archiviazione della pratica Bray Wyatt. In due mesi il build up (che potrebbe tranquillamente spiccare il volo solo dopo Elimination Chamber) Bryan potrebbe essere ancora più sospinto dalla folla…e vedere il Mercedes-Benz Superdome di New Orleans con i suoi 50mila e più presenti gridare “YES!” all’unisono, a questo punto, potrebbe essere un highlight da non lasciarsi scappare.
Senza contare che, da quel che si dice, Daniel Bryan ha da poco un fan in più…un po’ anzianotto, pieno di soldi e di mestiere fa l’imprenditore. Ed avere una voce in più durante i cori, si sa, può far sempre comodo.
NM Punk