Nel corso degli ultimi anni, Becky Lynch è diventata la wrestler più iconica della sua generazione: il suo cambio di gimmick e la sua determinazione le hanno permesso di raggiungere un successo incredibile, tanto che si è arrivati a definirla quasi una versione al femminile di Stone Cold Steve Austin. Nonostante l’irlandese sia stabilmente una heel fin dal suo ritorno nel 2019, i fan la sostengono a gran voce: il viaggio di Lynch poi, è cominciato parecchi anni fa, quando è riuscita a sconfiggere la depressione e a ritrovare l’amore per la disciplina dopo qualche delusione di troppo. Durante un’intervista al The Insider, la wrestler ha parlato anche di un aspetto che lei reputa fondamentale: lo storytelling.

Cos’è lo storytelling?

Lo storytelling è la capacità di un wrestler di ‘raccontare una storia’ durante un incontro o un segmento: con un buon storytelling si può coinvolgere i fan in qualsiasi tipo di interazione. Secondo The Man, lo storytelling è quasi più importante delle mosse eseguite all’interno del ring:

“E’ tutto qui. E’ la storia. Quando guardiamo qualcosa, guardiamo e ascoltiamo una storia. Quindi, quando tu vuoi raccontare una storia, cerchi di farlo nel modo migliore e più intrigante possibile. E’ un’arte. E’ la parte che mi piace di più di ogni altra cosa, riuscire a coinvolgere il pubblico in una storia. Vediamo i gesti atletici, vediamo le mosse, ma non è questo che ci coinvolge realmente. Ciò che ci attira è l’emozione.”

Il suo amore per lo storytelling si è potuto notare anche nell’ultimo periodo, grazie alle sue faide con Liv Morgan e Bianca Belair, dove l’irlandese ha dato il meglio di se sul ring (il suo match con Bianca Belair a WM38 è stato uno dei migliori di entrambe le serate) sia nei promo, dove è riuscita a catalizzare tutte le attenzioni del pubblico sulla storyline che la coinvolgeva.