Tasto dolente quello delle celebrità che, di tanto in tanto, calcano i ring della WWE. Questo fenomeno è molto più antico di quanto si pensi, affondando le proprie radici addirittura alla prima Wrestlemania, quindi quasi 40 anni fa. In tempi moderni oramai, questa è diventata quasi una abitudine ricorrente, della quale esempi plastici sono Logan Paul, Bad Bunny, Pat McAfee ed altri. Non tutti sono entusiasti di tale fenomeno, nonostante generi un sostanzioso afflusso di denaro alle casse della federazione, oltreché una notevole esposizione mediatica a tutto campo del prodotto.
“Ci potrebbero essere problemi”
Becky Lynch, donna di punta nella compagnia, ha dichiarato a riguardo: “Ci potrebbero essere problemi.. Da un punto di vista dell’etica professionale, quando fai sacrifici per tutto l’anno e arriva il grande momento, i grandi stadi, e ci sono 80.000 persone, vorresti ricevere i mazzi di fiori per il duro lavoro svolto…”, alludendo al fatto che queste celebrità, alle volte, tolgono il posto ai lottatori nelle grandi opportunità. Poi,” The Man” ha continuato “È stupendo tutto ciò, ma non può confondersi con ciò che questo lavoro è. Abbiamo bisogno di gente che lotta 3/4 volte a settimana. È vero, i vari Pat McAfee e Logan Paul, che fanno 2/3 match all’anno, sono in grado di regalarci bei momenti. Ma questo business è duro, è tosto, e senza persone come noi, che sanno come farlo, allora questo business morirà”