Durante l’ultimo evento importante targato WWE, Elimination Chamber, gli Usos hanno vinto per la quarta volta il titolo di coppia di  Smackdown, laureandosi anche il Tag Team che più volte ha conquistato le cinture. Allo stesso tempo, su E! Tv andava in scena Total Bellas, ormai famoso spin off di Total Divas, nel quale le protagoniste assolute sono le gemelle Bella, Brie e Nikki. Due coppie di gemelli, gli Usos e le Bellas, che spesso e volentieri mi fanno pensare a come, nel corso degli anni, tantissime volte la WWE, ma anche il Pro Wrestling in generale, abbiano provato a spingere verso il successo coppie formate da fratelli nati soltanto con qualche secondo di distanza l’uno dall’altro, o al limite di qualche minuto, spesso e volentieri fallendo, in alcuni casi riuscendo a dare un’importanza media alla coppia e in altri, come nel caso dei sopracitati, riuscendo a portarli al successo. Facciamo un giro nella storia del Wrestling per conoscere e capire quando questi tentativi sono stati fatti e quali, fra Gimmick e Storyline approssimative, sono riusciti a ritagliarsi il loro spazio.

 

Il primo Tag Team che mi viene in mente è quello degli Harris Brothers, Donald e Ronald. I due si affacciano al mondo del Pro Wrestling nella Continental Wrestling Association nel 1987, e da li inanellano un tour per tutte le compagnie più importanti degli Stati Uniti e non solo. Passando da compagnie come la Smoking Mountain Wrestling di Jim Cornette, alla National Wrestling Alliance, arrivando nella Extreme Championship Wrestling di Paul Heyman nel 1994. Nella ECW, The Bruise Brothers, non riescono a conquistare le cinture di coppia contro il Tag Team formato da Kevin Sullivan e Tazmaniac e finiscono per terminare ben presto il loro Stint dopo una Storyline di poco conto con Shane Douglas. Arriva però la chiamata più importante, quella della World Wrestling Federation. Vince McMahon li rinomina Blue Brothers e gli affianca un Manager, Unkle Zebekiah. I due fanno il loro debutto nel 1995, nel corso del Royal Rumble Match poi vinto da HBK Shawn  Michaels. La loro comparsata non è importante nella rissa reale e a Wrestlemania, qualche mese più tardi, perderanno contro gli Allied Powers. Dopo un breve Stint nella ECW, nella quale tornano senza troppo successo, la WWF li richiama, gli taglia barba e capelli e li inserisce in una Stable, i Disciples of Apocalypse, insieme a Brian “Crush” Adams Brian “Chainz” Harris: i due si chiameranno Skull (Ronald) ed 8-Balls (Ronald). Ma è nella WCW, qualche tempo dopo, che arrivano i loro unici successi. Gerald e Patrick (chiara presa in giro per gli allora “scagnozzi” di Vince McMahon Gerald Brisco e Pat Patterson) vincono tre titoli di coppia, prima di dividersi e cominciare a competere in singolo. La WWF non rileverà i loro contratti nel momento in cui acquisterà la WCW. Il resto è un girovagare per compagnie di tutto il mondo, fino a quando uno dei due, Ron, si ritira completamente dal mondo del Wrestling, mentre l’altro, Don, comincia a lavorare nella Total Nonstop Action, nel suo dietro le quinte. Un Tag Team che per una vita ha combattuto in giro per gli Stati Uniti e oltre, ma che mai è riuscito a portarsi a casa quelle soddisfazioni che davvero avrebbe voluto.

Nonostante il successo non eccelso degli Harris Brothers però, ci sono Tag Team ai quali è andata peggio. Per esempio i gemelli Shane, meglio noti nella WWE come Gymini, che accompagnati da Simon Dean in quel di Smackdown, non hanno fatto altro che sembrare due imbecilli pompati a mille che non parlavano, non sentivano e non vedevano. Questo però non è stato il peggio della loro carriera. I due fratelli infatti, hanno preso parte al primissimo evento in PPV della Total Nonstop Action, nel quale, udite udite, interpretavano la Gimmick di due individui enormi fatti di stoffa, o lattice, in realtà non l’ho mai capito, che dovevano essere nell’immaginario collettivo due peni enormi, accompagnati da Mortimer Plumtree. Vi lascio ragionare sul successo del Character. L’unica soddisfazione medio importante della loro vita è stata la vittoria dei titoli di coppia della National Wrestling Alliance, poco prima di finire in TNA.

Poca fortuna hanno avuto anche i Cole Twins, un Tag Team che si è visto nella WCW dei primi anni novanta. Due ragazzoni biondi, tirati a lucido, che non hanno fatto più tanto, per non dire che non hanno fatto niente. Come loro, qualche anno più avanti, non hanno trovato la giusta collocazione nemmeno i Phoenix Twins, due ragazzi che a parte qualche presenza nella Ring of Honor, dove hanno affrontato gente come Seth Rollins, per dirne uno, non sono riusciti ad ottenere. Insomma, gemelli che non sono andati molto oltre ciò che, nella nostra epoca, hanno fatto gli Ealy Twins, Tag Team di NXT ormai diviso dal licenziamento di uno dei due, Uriel, per l’esattezza.

Come si può evincere dalle storie di alcuni dei Tag Team formati da gemelli di cui abbiamo parlato, la particolarità dell’essere uguali ha sempre spinto diverse Promotion, compresa la WWE, a cercare di sfruttare la cosa, ma spesso senza successo. Ci sono stati alcuni casi però, due in particolare, ai quali bisogna aggiungere oltre alla particolarità di essere pressoché identici, anche la grande mole. Stiamo parlando degli Haadhunters e dei McGuire Twins.

I primi, di origine dominicana, pesavano quasi trecento kg in due e arrivarono nella World Wrestling Federation dopo aver girovagato per diverse compagnie secondarie giapponesi e americane. Debuttarono durante la Royal Rumble del 1996 come The Squat Team, 1# e 2#. Ebbero vita breve nella rissa reale dalla quale furono eliminati da Yokozuna e Vader. Ebbero, inoltre, vita breve anche nella WWF, che lasciarono dopo poco, ma non prima di aver interpretato la Gimmick di una coppia di arabi accompagnati da Jim Cornette, gli Arabian Butchers, un chiaro riferimento ad Abdullah the Butcher, che ricordavano fisicamente.

I secondi invece, sono stati uno degli oggetti più estranei al mondo del Wrestling che la storia abbia mai visto. Pesavano qualcosa come 600 kg in due e praticamente non potevano muoversi sul Ring. Durante gli anni 70 e 80 furono proposti più che altro come un fenomeno da baraccone, prima dalla New Japan Pro Wrestling e poi dalla Stampede Wrestling. La loro unica soddisfazione è stata quella di affrontare Wrestler come Antonio Inoki, come Terry Garvin e Ron Garvin, e di prendere parte, semplicemente, a qualche Show di Wrestling, cosa che senza il loro “sfortunato” peso, non avrebbero mai fatto.

Non sono mancate, Bella Twins a parte, nemmeno le coppie di “gemelle” nel mondo del Professional Wrestling. Per esempio possiamo ricordare le Klimaszewski Twins, due gran belle ragazze che potevano essere ammirate fra le Nitro Girls della World Championship Wrestling, non esattamente due lottatrici, ma pur sempre facenti parte del nostro mondo. Dobbiamo poi menzionare le gemelle Owens, Laeh e Casey, due ragazze irlandesi innamorate del Pro Wrestling che non riuscirono a sfondare tramite Tough Enough ma che non hanno mai smesso di cercare di arrivare al successo, cosa che fanno ancora oggi soprattutto nel circuito britannico ma anche in quello giapponese. E poi ci sono le Blossom Twins.

Le Blossom sono sicuramente il Tag Team femminile migliore di quelli nominati, per un semplice motivo: hanno talento e sono lottatrici vere. Non stiamo parlando di eccellenze, certo, ma comunque di lottatrici formate per essere tali e che per tanti anni hanno lottato e probabilmente torneranno a farlo. Iniziano nel circuito indipendente inglese e dopo quasi dieci anni partono per gli Stati Uniti, nei quali firmano un contratto con la Ohio Valley Wrestling. Le due resteranno a Louisville per 5 anni, con gli ultimi due che le vedranno anche debuttare nella Total Nonstop Action, della quale, all’epoca, la OVW era una compagnia satellite e di sviluppo. Per il momento le ragazze, dopo 4 titoli della OVW, sono in pausa, ma non è detto che un domani, magari nemmeno troppo lontano, non possano tornare all’onore delle cronache e magari, nell’ambito della grande rivoluzione femminile del momento e con la nascita dei titoli di coppia a Stamford, finire anche, finalmente, in WWE.

C’è poi un Tag Team che, proprio in questi anni, comincia a far parlare di se in quel della Ring of Honor, e sto parlando dei Boys, i due ragazzi che accompagnano Dalton Castle. In realtà si chiamano Tate Twins e cominciano a slacciarsi da Dalton Castle combattendo anche diversi Match contro altri Tag Team della Ring of Honor. Per loro sarà molto difficile, visto la loro stazza minuta, ma come tutti continueranno a lavorare e magari, un giorno, il loro sogno si realizzerà e anche loro potranno essere considerati un vero e proprio Tag Team, uno di quelli da ricordare, uno di quelli particolari, uno di quelli importanti, che dalle stanzette di piccoli palazzetti, si sono ritrovati a combattere nei palcoscenici più importanti del globo.

In attività come i Boys, anche se in compagnie molto piccole e abbastanza sconosciute, ci sono i Reigel Twins, due ragazzi che da pocchissimo si stanno affacciando al mondo delle compagnie indipendenti americane (anche se in realtà non sono sicuro al 100% se siano davvero gemelli, o addirittura fratelli).

E poi, prima di chiudere, come non ricordare i gemelli Hebner, due storici arbitri del mondo del Professional Wrestling, protagonisti, soprattutto Earl, di alcuni dei Match e degli Angle più importanti della storia. I due, dopo dieci anni di gavetta, debuttarono nella WWF nella quale restarono per quasi vent’anni, prima di essere licenziati, prima Dave e poi Earl, e approdare nella TNA. Sicuramente, fino a questo momento, la coppia di gemelli legata al nostro amato sport spettacolo è la più longeva e probabilmente, fino a prova contraria, la più rappresentativa.

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.