Giusto un mese fa era sorta qualche polemica in merito al mio ultimo pezzo su Impact Wrestling. Dalla fanpage italiana su Facebook della compagnia additavano le mie parole come ridicole e fuor di senso, in particolare sul giudizio dato alla gestione di Tessa Blanchard. Non so se avessero letto (e capito) bene il senso del mio discorso, ma se non mi avessero bloccato (senza motivo) avrei avuto il piacere di dialogare con loro sulla questione. Mi va di ribadirlo qui, allora: la dirigenza stava sprecando il potenziale della ragazza.
Il problema è stato il salto quantico tra il ppv Rebellion e i successivi tapings televisivi: Tessa è passata dal ricevere il testimone pesante e fondamentale di Gail Kim ad essere impelagata in un turn face per combattere… Disco Inferno. Passi la capacità dei due di interagire, ma era piuttosto fuori luogo portarla su un binario diverso dal passaggio di consegne vissuto qualche settimana prima. Aveva bisogno di essere innalzata come merita a campionessa della categoria femminile, con un nuovo (decisivo) match contro Taya Valkyrie. Aveva bisogno di mettere in fila tutte le avversarie, e dimostrare che al mondo esiste una sola e vera regina. Le sue abilità sono incriticabili: è brava, forte, preparata. Ha esperienza e conoscenza grazie al padre Tully, ma non ha ricevuto nessuna grazia nella sua carriera, si è conquistata tutto con tenacia.
Per rendere comprensibile il suo percorso nel settore intergender allora non potevano che consegnargli il miglior collega sulla piazza. Sami Callihan ha fatto in questi due anni un lavoro non straordinario, di più: ha elevato i LAX, Brian Cage, i Lucha Brothers, Eddie Edwards e Rich Swann, perdendo praticamente sempre. Però ha dato un apporto pazzesco, con uno stile coerente e cazzuto come pochi se ne vedono in giro per il wrestling mondiale. E sicuramente era l’uomo giusto per dare alla Blanchard quel senso logico nella scelta, quella capacità di non buttare via il dono della Kim e di trovare nuove strade da esplorare. Anche perché non si tratta di un personaggio e di una wrestler molto limitata come Scarlett Bordeaux, qua c’è del materiale da maneggiare con cura e con Sami è riuscita nell’intento di portare avanti un discorso di buon senso e qualitativamente lodevole.
È la migliore al mondo? si chiede il titolo. Al momento si contende il trono con Charlotte Flair, senza se e senza ma. E lo fa con una difficoltà in più: una platea ridotta ai minimi termini, il che significa una esposizione di gran lunga inferiore a quella che la WWE concede alla Flair. Ed è particolare la comunanza: entrambe figlie di ex wrestler, entrambe figlie di ex Four Horsemen, entrambe bravissime e preparate sotto ogni aspetto, con un carisma magnetico. È un bene che stia in due poli opposti. Nel futuro, prossimo, quando si compierà il ciclo che le porterà l’una di fronte all’altra, lo scontro tra queste due sarà ritenuto il match del secolo. Nel frattempo Impact non deve farsi scappare Tessa, deve coccolarla e darle nuovi feud di grande livello così come visto con Callihan. Ne beneficierà il piacere visivo per lo spettatore.