Nel caso ve lo foste perso, dalla scorsa domenica sono disponibili sul WWE Network alcuni show di altre federazioni, piĆ¹ precisamente un best of dei match di Drew McIntyre e Keith Lee in Evolve, uno show della Progress Wrestling, uno della ICW scozzese e due della wXw tedesca. Non voglio dilungarmi sulle implicazioni che questa scelta comporta e a quali cambiamenti potrebbe portare nel lungo periodo. Voglio invece provare ad immedesimarmi una semplice fruitrice del WWE Network.
Non ho mai avuto occasione di seguire la wXw, sebbene abbia visto alcuni match reperibili su internet, perciĆ² ero molto felice di poter visionare un intero show. Tra “Femmes Fatales 2019” e “Ambition 11”, a caso, ho scelto quest’ultimo.
Mi ritrovo davanti ad un torneo a otto uomini, piĆ¹ un match fuori card, e penso che giĆ andiamo sul sicuro, perchĆ© con i tornei difficilmente puoi sbagliare, tuttavia vengo colta dalla perplessitĆ quando mi accorgo che si tratta di un torneo in cui si puĆ² vincere solo per sottomissione o KO tecnico. Di fatto il primo match presentato, un Timothy Tatcher vs Alexander James, ĆØ un incontro di Mat wrestling di pochi minuti che si svolge quasi tutto al tappeto, a suon di prese di sottomissione e ribaltamenti vari. Penso che questa sia una particolaritĆ dei match di Tatcher, senonchĆ© anche i successivi match presentano la stessa identica struttura.
La card offre anche dei match gradevoli, ad esempio il classico scontro “Davide contro Golia” tra WALTER e Mike Bailey, o un match estremamente combattuto tra Tyson Dux e Yuki Ishikawa, ancora la finale del torneo dove (spoiler) Timothy Tatcher riesce ad assestare un German Suplex a WALTER per la gioia del pubblico.
Ma, a conti fatti, si tratta di match fatti di grappling a terra, prese e contro prese, che si susseguono fino a che uno non riesce a chiudere una submission particolarmente efficace e vince, oppure finali decisamente anticlimatici come un KO tecnico arrivato a causa di troppe Chop sul petto. Ok.
Da un punto di vista strettamente personale, come wrestler alle prime armi, show di questo tipo sono oro, perchĆ© ti permettono di studiare tutti quei movimenti e quelle manovre che ti torneranno molto utili in un match, quando magari il tuo allenatore ti chiede di intrattenere il pubblico con del Chain wrestling di cinque minuti e tu giĆ dopo la prima Headlock resti basito a domandarti che cos’altro puoi inventarti per far scorrere il tempo. Ma, a parte questo, dal punto di vista di un fan che magari non ha mai visto altro oltre alla WWE, questo ĆØ un buon primo approccio alla wXw?
Non si da sfoggio del classico wrestling tecnico “all’inglese”, di cui ad esempio ĆØ maestro Zack Sabre Jr., in quanto lo stile ĆØ piĆ¹ “sporco” e aggressivo, non si tratta perĆ² neanche di una lotta senza quartiere come hanno cercato di portare in auge a Raw Underground, in quanto il combattimento ĆØ comunque piĆ¹ studiato e meno rude. Di Submission match ne abbiamo visti tanti ed offrono comunque sprazzi di wrestling piĆ¹ spettacolare, mentre qui ci troviamo di fronte a una lunga sessione di lotta a terra, con qualche sprazzo di proiezioni o colpi piĆ¹ duri, forse ho visto un paio di Dropkick qua e lĆ .
Ripeto, non sto dicendo che sia un brutto prodotto, dico che forse non era il giusto biglietto da visita per presentare la wXw agli abbonati del WWE Network, abbonati che, ne sono convinta, per la maggior parte non credo abbiano chissĆ quali esperienze di promotion che non siano la WWE. Ma anche a chi come me di wrestling ne ha visto di ogni genere, si tratta di un prodotto rischioso da offrire.
Sono convinta che la ragione di questa sia stata la location, ossia Toronto, quindi nel continente americano, il tipo di show, un torneo, e il fatto che i due finalisti, quindi i wrestler che durante lo show hanno disputato piĆ¹ match, fossero Tatcher e WALTER, nomi di punta di NXT l’uno ed NXT UK l’altro, WALTER poi che aveva decisamente bisogno di essere messo in mostra con le registrazioni di NXT UK ancora bloccate. Non ultimo, il motivo potrebbe essere quello di voler portare un prodotto completamente diverso dagli altri, per dimostrare, ancora una volta, quanto la WWE offra la piĆ¹ vasta scelta possibile e dove si possono trovare stili di wrestling di ogni tipo. Rimane il dubbio se, stavolta, per la loro smania di essere diversi, non abbiano fatto il passo piĆ¹ lungo della gamba.
Io intanto inizio la visione di “Femmes Fatales”, chissĆ che non mi vada meglio stavolta.