“Il tempo cambia molte cose nella vita

Il senso, le amicizie, le opinioni

Che voglia di cambiare che c’è in me

Si sente il bisogno di una propria evoluzione

Sganciata dalle regole comuni

Da questa falsa personalità”

Mi è divieto assoluto di parlare dell’innominabile federazione con sede legale in Connecticut nel mio spazio settimanale, quindi quando ho voglia di fare l’incendiario mi devo impegnare dato che lì sarebbe come rubare le caramelle ad un bimbo. Devo dire che questa settimana mi sono ritrovato molte cose che mi interessavano vedere, in particolar modo la parte finale della New Japan Cup e il ritorno della NWA con il ppv di domenica scorsa e la prima puntata della nuova stagione di Powerrr.

Al netto degli esiti, dei risultati e di quanto mostrato, che per la cronaca ho trovato gradevole da entrambe le parti ovviamente per ragioni diverse, ambedue hanno un filo rosso comune che unisce la strapotenza della NJPW al senso di comunità così forte legato alla NWA.Da una parte una NJPW tirata a lucido e attenta alla voce dei fan, anche a rischio di risultare estremamente prevedibile che pone in finale Ospreay e Takagi, letteralmente idolatrati da buona parte della critica e dal sottoscritto su queste pagine, che sganciano il consueto super match, che mai come oggi definisce più che mai il gold standard del wrestling mondiale.

La NJPW ci dice fortemente che la sua mission è quella di distinguersi con la qualità, come sempre, parlando un linguaggio tutto suo, incapace di rendersi popolare: arrogante nel senso buono oppure no, sta voi.Ospreay vince, andrà per il titolo mondiale di Ibushi. E la NJPW dopo un paio di anni riesce nell’impresa, non per niente scontata, di iniziare concretamente il piano di creazione del nuovo Kenny Omega.

Chiarisco, non è mia intenzione sminuire l’inglese, con “nuovo K.O.” intendo un performer capace di suscitare interesse nel pubblico occidentale per le sue capacità tanto da diventare il motivo stesso per seguire gli show della compagnia. Naturalmente Osprey ha il potenziale per diventare altro e scrivere un nuovo capitolo, diverso e auguriamoci anche migliore del precedente, ma il valore intrinseco di questo push di Ospreay è sotto gli occhi di tutti; un percorso che realisticamente si è appena avviato e che giungerà a termine probabilmente nel 2022.

Dall’altro lato l’NWA: sanno di non poter competere negli Stati Uniti con le major, sanno di avere un roster ridotto e mediamente inferiore a ROH e Impact, sanno di avere il peggior modo possibile di trasmettere il weekly show, nonostante ciò, hanno un vantaggio. È la quarta stagione ed esiste un pubblico fidelizzato che ama dannatamente il “classic wrestling format in a modern way”, stile che similmente a quello giapponese non fa nulla per risultare appetibile a tutti, anzi, fa di questo un vanto. La cintura mondiale NWA raccoglie attorno a sé l’impronta atavica che accomuna tutto il wrestling mondiale.

Riflettendoci se penso al motivo profondo per cui apprezzo questa discutibile compagnia, probabilmente sta nel senso di appartenenza che riesce ad indurre tra i suoi appassionati, consapevoli e felici che nella diversità c’è divertimento e purezza. Come se non fosse passato poi tanto, dai tempi di Ric e Dusty, capacità attrattiva a parte.Il successo da queste parti potrebbe passare dal cambiamento per tornare al punto di partenza: la NJPW dopo due anni ritrovarsi con un top Gaijin e la NWA capace di fare quadrato attorno al suo spirito originario.