Il superstar Shake-up sta pian piano sciogliendo i suoi effetti, dando una fisionomia ben definita sia allo show blu che a quello rosso. Anche i due roster femminili, inutile dirlo, stanno subendo gli effetti di questo proverbiale scossone: più arrogante di Panucci, ecco a voi l’editoriale odierno!

Come ampiamente prevedibile alla vigilia, Smackdown mi sembra sensibilmente rafforzato rispetto alla sua controparte rossa, nonostante una serie abbastanza lunga di primi sfidanti abbastanza discutibili, come AJ per il Titolo U.S., Jinder per quello WWE e Breezango per i Titoli di Coppia. Unica sfidante assolutamente non “da sperimentazione”, ovviamente, è la Regina delle lottatrici WWE, Charlotte Flair.

Il suo passaggio dallo show rosso a quello blu ha aperto subito un gran numero di ipotesi interessanti, ravvivando una categoria che, di fatto, aveva ambio bisogno di una sana iniezione di starpower, soprattutto a seguito della momentanea dipartita di Nikki Bella. Charlotte è probabilmente l’unico performer in WWE in grado di reggere una categoria praticamente da sola: il suo carisma è di assoluto spessore, il suo pedigree non ha bisogno di aggettivi, il suo talento sul quadrato è già eccellente di per se e non fa che migliorare di mese in mese, così come la sua capacità di sviluppo di un character che oramai è e non deve mai sforzarsi di interpretare.

La WWE, ovviamente, l’ha catapultata in modo pressoché immediato nel main event, proponendola per il Titolo Femminile che, almeno sulla carta, dovrebbe appartenerle quasi per diritto acquisito. Dall’altra parte del quadrato troverà Naomi, una Campionessa sulla quale vale la pena di spendere qualche significativo rigo. Da malato di wrestling quasi quanto voi che leggete, anche il sottoscritto si sottopose alla visione della stagione femminile di NXT: una quasi totale perdita di tempo, nonostante il significativo lascito tradotto in AJ Lee, Naomi e Maxine (per una mera questione di puropelu). Orbene, in una delle ultime puntate vi fu uno dei pochissimi match guardabili di quella stagione, ossia un Naomi Vs AJ (https://www.youtube.com/watch?v=gwAz0A05D5c) che, per viziati occhi odierni potrebbe non essere nulla di che, ma all’epoca mi stupì per storia raccontata, pulizia ed intensità: un match che tranquillamente potrebbe essere etichettato come una piccola perla in un periodo buio. E, strano a dirsi, Naomi mi sorprese per certi versi più di AJ Lee…e non per un consumo spinto di weissbeer.

Osservando l’atletismo di Naomi, la sua offensiva così “unica”, la sua agilità quasi senza precedenti in ambito femminile pensai: con un character minimamente adeguato ed uno sforzo per affinare i fondamentali, questa ragazza potrebbe divenire una star. Ebbene, per lungo tempo il livello di Naomi è rimasto intonso, e nonostante i cambi di gimmick, il tempo trascorso, la vicinanza di wrestler di spessore il miglioramento che era stato intravisto durante quella puntata di NXT non è arrivato, mantenendo intatto il giudizio: atletica, anonima, noiosa, scarsa nelle manovre più semplici. Nell’ultimo periodo, pur essendo rimasta effettivamente lacunosa e farraginosa per quanto riguarda i fondamentali, Naomi ha lavorato abbastanza sulla sua capacità di creare un collegamento con il pubblico, facendo venir fuori il suo naturale carattere da babyface (top face di Total Divas a mani bassissime) e sviluppando un’entrata ed un attire che la distinguono dalla massa. Dubito che la contrapposizione con un talento come Charlotte possa creare un’evoluzione stravolgente del suo talento sul quadrato (che questo è e dubito che possa andare eccessivamente avanti), ma almeno qualche altro piccolo tassello potrebbe essere messo su. Ragazze atletiche scarse nei fondamentali dicevamo?

Parliamo di Alexa Bliss. La piccola bomboniera made in NXT ha fatto passi da gigante, assumendo un’enorme sicurezza nel suo character divenendo un heel comunque vincente e convincente, nonostante la stazza minuta che grida babyface a tutto spiano. Contrariamente a Naomi, dopo una brevissima parentesi passata ad interpretare in sostanza un incrocio tra Trilly e la Fata Turchina, la Bliss ha trovato (e sviluppato) il suo character come manager heel di una coppia di Australiani forzuti, mettendo la quinta una volta promossa nel main roster. Come Naomi, tuttavia, nonostante un atletismo decisamente fuori dal comune, i problemi non arrivano da una sprinkle splash, da un thilt-a-whirl small package o da una sunsetflip powerbomb, bensì da un banale dropkick, da un armdrag, da un’irish whip: per questo la piccola furia bionda dista ancora qualche metro dalle sue illustri predecessore. Ad ogni modo, la sua faida con Bayley (che a quanto pare vende abbastanza merchandising da essere proposta come focal point almeno al momento) ha reso chiaro sin da subito che la WWE sulla piccola Bliss sembra puntarci abbastanza, e sebbene il posto di Charlotte come top heel potrebbe essere tranquillamente conquistato dalla Banks (che ha questo turn in canna come un contadino dell’entroterra siculo), credo che almeno al momento Alexa possa interpretare un ruolo più che degno.

Ciò che mi piacerebbe vedere, per il bene di entrambe, sarebbe un sodalizio tra Nia Jax e la stessa Bliss. Entrambe abbastanza limitate sul quadrato, è vero, ma in questo modo Alexa potrebbe avere un’enforcer in grado di tirarla fuori da tutte le situazioni di svantaggio, mentre Nia limiterebbe al minimo la sua presenza in ring e, perché no, potrebbe imparare qualcosina sulla gestione del suo character dalla sua piccola ma prepotente socia.

Nel trade è ovvio chi ci abbia perso e chi invece ci abbia guadagnato, ma separare Charlotte dalla Banks e da Bayley era un atto più che dovuto. E voi cosa ne pensate, la Bliss potrebbe pian pianino ritagliarsi uno spazio rilevante in quel di RAW?

Danilo