Tra due mesi, sarà il ventesimo anniversario di quando la WCW ha chiuso i battenti il 26 Marzo 2001. Il campione Tripla Corona WCW, Booker T, e gli altri atleti della compagnia erano sconvolti ma ancora pronti a far vivere alla WCW la sua ultima chiamata alla ribalta di sempre. Nella sua intervista di questa settimana a WWE’s the Bump, Booker rievoca quel triste giorno, e quali lezioni ha imparato lavorando per uno dei rivali WWE più importanti della storia.
“Lo sai, sapevo che era inevitabile; niente dura per sempre. Questo è il mio pensiero su WCW, il destino era segnato”, accenna Booker T sulla WCW. “Più passa il tempo da quella notte, io che vado via con entrambi i titoli, non puoi scriverlo; è qualcosa che non puoi prevedere. Volevo solo essere il tizio migliore nello spogliatoio ed il lottatore migliore sulla carta. Lo sono stato? Sarà sempre oggetto di dibattito. Per me, quella è una notte che resterà impressa nella mia mente. Ero il ragazzo partito dal basso ed arrivato in cima, che ha lasciato mentre era doppio campione. Ciò vivrà nella storia per sempre.”
La prima volta che incontrai The Rock
“È una cosa da matti, io ero un po’ intimidito perché stavo entrando nel suo territorio”, inizia a raccontare: “Ricordo che stavo tenendo una conferenza stampa con lui un giorno, scherzi a parte, The Rock viene da me e dice: “Ehi ragazzo, se ti serve aiuto su questo palcoscenico, basta che me lo fai sapere.” Il fatto è che quella era la mia prima conferenza stampa, perché in WCW non facevamo quel genere di cose, questo lo sai. Ero tipo: “Questo figlio di pistola”, sai cosa intendo. C’è sempre stato del rispetto tra noi quando siamo saliti sul ring ad esibirci al livello successivo. Lui ed io, non voglio dire che siamo stati migliori amici, ma quando c’è stato da uscire a fare il nostro lavoro, l’abbiamo fatto e basta.”
“Inoltre, credo di avergli dato un po’ più rispetto di quello che avrei dovuto quando sono arrivato ed ho iniziato a lavorare con lui. Solo perché, lo ripeto, lui era il ragazzo prodigio. Io venivo dall’altra parte. Gli incontri che abbiamo disputato, erano davvero dei buoni incontri, ma ho bisogno di tornare indietro a riguardarli, perché proprio non riesco a sentirli. Gli incontri che ricordo gli ho sentiti perché certe cose stavano succedendo. In quei combattimenti con The Rock stavo lavorando perciò dovevo stare concentrato su tutto ciò che accadeva. Perciò, quando lui li ricorderà, dirà che gli incontri erano eccezionali, ma lo erano perché io ero lì per lavoro.”