Britt Baker è oggi una delle star più gettonate della AEW, ma non è sempre stato così. La campionessa della AEW è stata recentemente intervistata da Bleacher Report, e ha parlato dei periodi precedenti al suo regno titolato, in cui ha dovuto dimostrare il suo valore agli occhi di pubblico e colleghi. La prima vetta raggiunta da Baker è stato il pay-per-view del 2018 All In: “Ero la ragazza che nessuno conosceva. Madison Rayne, Tessa Blanchard e Chelsea Green avevano già partecipato a diversi show televisivi. Avevano viaggiato per il mondo. Io mi ero appena laureata, quello era il mio primo momento importante. È stata davvero una grande prova, all’epoca non ero la favorita. Fa un po’ ridere che anni dopo io sia una delle donne più importanti in AEW, è un po’ un cerchio che si chiude”.
L’unica firma da All In a All Elite
All In si è dimostrato un precursore per tutto ciò che poi è diventato la All Elite Wrestling. Nonostante fosse la meno nota fra le lottatrici di quella sera, Britt Baker è stata l’unica ad aver avuto l’opportunità di firmare per la compagnia. Baker tuttavia riconosce il talento delle lottatrici che hanno partecipato a quell’evento con lei: “Dico sempre che la mia generazione è quella del ‘vero nome’, perché siamo Chelsea Green, Deonna Purrazzo, Rachael Ellering, Tessa Blanchard e io”.
La strada fin qui
Baker si è detta orgogliosa dei risultati portati a casa dalle donne nel mondo del wrestling professionistico. La campionessa ha tuttavia ammesso che adeguarsi agli standard delle sue contemporanee è stata una sfida: “Alcune di loro avevano ricevuto un addestramento in scuole prestigiose, altre avevano esperienza in televisione o in Ring of Honor, io non avevo nulla di tutto ciò ed ero anche fra le ultime arrivate. È stato un percorso in salita”.