L’ex AEW Women’s World Champion Britt Baker si è raccontata nel podcast “Mark Andrews: My love letter to wrestling” e ha parlato di diversi aspetti della sua carriera passata, presente e futura.
Gestire la vita professionale dentro e fuori dal ring
“Quando c’è qualcosa che vuoi fare, quando ci sono due cose che vuoi fare, trovi il modo di conciliarle entrambe. A volte bisogna sacrificarsi un po’, magari per quanto riguarda il divertimento, la vita sociale e cose del genere, ma alla fine amo quel che faccio e mi sento davvero grata se penso alle mie due carriere, non do mai nulla per scontato e cerco di non lamentarmi mai”.
La sua reazione dopo aver appreso dell’evento al Wembley Stadium
“Per farti capire quanto fossi ingenua. Sono andata con Tony Khan e Orange Cassidy a Wembley per vedere i Jaguars giocare contro i Broncos. Pensavo che fossimo lì solo per divertirci. Non ho mai pensato che ci fosse un motivo in particolare per cui stavamo scattando delle foto insieme a Wembley. Non ci ho mai pensato due volte e poi, con il passare del tempo, sono iniziate a circolare delle voci finchè, ripensando a quel viaggio, mi sono detta: ‘Aspetta un secondo!‘”.
L’incontro con Jamie Hayter
“Ho lottato già una volta (a Londra) per una federazione chiamata EVE. Lì ho conosciuto Jamie Hayter, era la mia avversaria. Siamo rimaste in contatto e, anni dopo, ci siamo ritrovate in AEW. È stata una bella esperienza”.
I “dream match” di Britt
“Deonna Purrazzo è una delle mie migliori amiche […] Arriverei ad uccidere pur di poterla affrontare in un match, figuriamoci se ciò accadesse al Wembley Stadium […] Restando in un’ottica da “forbidden door”, mi piacerebbe tanto avere un match contro Charlotte Flair. Penso sia una delle migliori di tutti i tempi, qualunque cosa la gente dica di lei, Charlotte riesce sempre a dimostrare il contrario. Il suo portamento, il suo atteggiamento, è davvero ammirevole”.