Continuano ancora le diatribe sul personaggio di Brodie Lee in AEW. Brodie ha debuttato nella federazione come il capo del Dark Order, un capo freddo e cinico nel quale i fan, a seguito anche di alcune vignette, hanno notato dei parallelismi con il Chairman della WWE Vince McMahon. Dopo mesi di speculazioni lo stesso Brodie ha deciso di dare la sua versione sull’accaduto.

Lee, intervistato da Busted Open Radio ha parlato delle vignette e del suo modo di dirigere il Dark Order. Lee ha detto che il suo personaggio non è una frecciata nei confronti di McMahon ma che comunque i fan sono liberi di vedere ciò che vogliono. A seguito le parole:

“Guarda, ci vedono ciò che vogliono vederci. Sono un fan dei film mafiosi, quindi è così che viene interpretato il mio personaggio, almeno per me. Credo che lo stile della leadership e i risultati parlino da soli. Quindi puoi prenderlo come vuoi”

“Credimi, vi sento. Sento tutti. Nulla di tutto ciò è intenzionale. Non ho ragione di odiare la WWE, non ho ragione di odiare Vince McMahon, nulla di tutto ciò. Prendetelo come vi pare”

Brodie ha anche parlato della speculazione secondo quale lui provasse rancore verso Vince, dicendo:

“La gente vuole spiegarmi quanto adirato fossi. Adorano dirmi ‘Oh, eri così arrabbiato con la WWE! Ti hanno maltrattato!’ No, non lo hanno fatto. Non ero arrabbiato. Volevo solo lottare. Sono un Wrestler professionista e questo voglio fare fin quando ne avrò la possibilità. So che non potrò farlo per sempre, quindi ho bisogno di farlo fin quando mi sarà ancora possibile. Sapevo di essere bravo nel farlo, sapevo di essere grandioso nel farlo quindi dannazione, facciamolo”

“Alla fine della giornata ero io quello che che si guardava riflesso nello specchio. Quindi se non avessi colto questa opportunità, se non avessi detto ‘dannazione, facciamolo’, allora sarei un uomo che arrivato a 70 anni si sarebbe guardato allo specchio rimpiangendo qualcosa. Mi rifiuto di fare ciò”.