Brodie Lee ha fatto il suo esordio nella All Elite Wrestling la scorsa settimana nelle vesti dell’Exalted One e il suo personaggio è destinato ad avere un ruolo importante nella federazione, in quanto leader dei Dark Order. Ospite al Talk is Jericho, Brodie Lee ha parlato dei tempi in cui lavorava in WWE e del character a cui era stato relegato da Vince McMahon, che vedeva in lui solamente il classico campagnolo americano.
“Vince non riusciva a superare il fatto che una persona con il mio aspetto parlasse come me. Vedeva solo un bifolco campagnolo che doveva parlare con l’accento del sud, ma essendo di Rochester, New York ed essendo un in qualche modo eloquente, lui non riusciva capacitarsene. Ricordo che una volta entrai nel suo ufficio e mi disse: ‘Ehi, voglio che tu faccia un accento del sud.’ Io gli risposi: ‘Signore, sono di New York, penso che sembrerà molto molto finto.’ E lui disse: ‘Bene, fammi solo un favore, non vogliamo che sembri finto ma fammi un favore e provalo.’ Dopo averci provato mi disse: ‘Sì, non mi piace’. Così lui uscì e io pensai che non se ne sarebbe più parlato. Poi, nel copione della settimana seguente, vidi scritto Luke Harper fa un accento del sud.”
Brodie Lee ha anche detto di aver proposto un paio di idee per la gimmick, ma sono sempre state scartate: “Volevo essere una sorta di collezionista, visto che sono molto appassionato di serial killer e cose del genere, quindi volevo raccogliere qualcosa da ogni avversario. Il problema era che non battevo nessuno, quindi era difficile raccogliere qualcosa. Volevo anche essere un mostro furbo e intelligente, che parlava come me e abbatteva gli avversari in un modo che non stavo facendo nella Wyatt Family, disputando comunque gli stessi match che stavo facendo e con lo stesso look. Lo stesso personaggio sciatto ma anche molto intelligente, quasi come Bruiser Brody, ma proprio non riuscivano ad accettare il mio modo di parlare”.