Molto spesso ci si trova a fantasticare sugli eventuali call up dal territorio di sviluppo al main roster: in questo articolo vorrei fare una considerazione inversa, ossia quanti degli ex NXT “alumni” potrebbero beneficiare concretamente di un ritorno all’ovile, per colmare alcune carenze o semplicemente per reinventarsi.

 

NXT funziona cosí bene che, sovente, ci si scorda del suo primordiale obiettivo, ossia preparare talenti in vista di una lunga e fruttuosa carriera nel main roster. Non tutti possono essere main eventer ne tantomeno dovrebbero esserlo, e questa cosa va chiarita e specificata: nel main roster ci deve essere spazio per personaggi nella parte altissima della piramide, ma anche lungo tutti i gradini che portano gradualmente alla base. Dunque NXT dovrebbe poter preparare i vari performer non solo per un successo di tipo assoluto, ma anche relativo.

Eppure, osservando il main roster, ci sono alcuni atleti che a mio avviso beneficerebbero grandemente di un passo indietro, per motivi di vario genere: ognuno è un caso a se, ma vi sono anche dei tratti trasversali piuttosto comuni. Partiamo da uno dei casi maggiormente ovvi.

Su Apollo Crews, sinceramente, nutrivo enormi aspettative una volta approdato nel main roster. Atletico come pochi, dotato di un look decisamente riconoscibile, afroamericano (la WWE ha sempre avuto problemi sulla gestione di talenti di questo genere, inutile nasconderlo) e con ampi, ampissimi margini di miglioramento. A quasi due anni dal debutto nel main roster, il suo character non è evoluto, la sua capacitá microfonica nemmeno, e le sue espressioni facciali da ragazzino beota sono rimaste pressoché intonse. Un performer di questo tipo, inserito in una stable di terz’ordine (forse) nel main roster, oggettivamente, non ha molto futuro. Un ritorno ad NXT potrebbe dargli l’occasione di match lunghi e spettacolari, di una decomposizione molecolare del suo character (attualmente assente) e soprattutto di quel training microfonico necessario almeno per vivacchiare nel midcard. In caso contrario, non vedo oggettivamente per lui grosse opportunitá all’orizzonte. E non è solo da questo punto di vista.

Jason Jordan e Chad Gable sono altri due personaggi fortemente indeboliti dalla loro chiamata nel main roster, che beneficerebbero in modo enorme di un salvifico reset. I due erano il miglior tag team del mondo ad NXT: dinamici, divertenti, tecnicamente superbi, con un’alchimia al microfono davvero piu´unica che rara. Poi l’inspiegabile grigiore nel main roster, prima di arrivare alla follia pura: JJ draftato a RAW inserito in uno degli angle (perdonate il gioco di parole) peggiori dell’anno, con una gestione dicotomica oscillante tra il babyface odioso e l’heel indeciso, e Chad Gable lasciato orfano per qualche settimana, prima di essere piazzato nuovamente in un tag team con un Jason Jordan piú vecchio ed ugualmente non carismatico ripescato per l’occasione dal “cascione” (ndr: grosso baule dove sono custoditi ricordi legati ad epoche passate), il buon Shelton Benjamin. A questo punto mi verrebbe da dire: rimandateli tutti e due ad NXT, ripartite dal punto 0 ed in non molto tempo potremmo avere sicuramente un tag team over, assieme a due performer potenzialmente utilizzabili come star singole (Chad Gable in particolare) in un futuro non troppo remoto, magari dopo un bel feud tra i due. Passiamo ora al lato femminile della luna.

Mandy Rose ha dimostrato, durante l’ultimo periodo trascorso nel main roster e, paradossalmente, soprattutto durante il mixed tag team challenge, di avere una piena padronanza del proprio personaggio, cosa mai riuscita ad Eva Marie, spesso accostata alla bionda dell’Absolution. Tuttavia, duole ammetterlo, le poche cose viste sul quadrato potrebbero non essere bastevoli nel 2018: 6 anni fa non vi sarebbero stati grossi problemi, tuttavia l’asticella oggi è stata posta decisamente piu´in alto. La sua chiamata nel main roster, a mio avviso, è stata decisamente prematura: un periodo maggiormente consistente nel territorio di sviluppo per lavorare su alcune minuzie in ring e, perché no, per caratterizzare maggiormente il suo personaggio di vamp letale e fortissima, non sarebbe stato per nulla male. Pensateci: ad NXT non è mai stata parte di una faida, ne tantomeno è stata oggetto di un’esposizione anche solamente minima o di interazioni rilevanti…questa mancanza non penso sia giusto colmarla nel main roster.

Ultima fermata: Tyler Breeze, ma non per i motivi che pensate voi. La sua gestione del suo character, le minuzie nei movimenti e nelle espressioni, la padronanza totale della scena come pochi prima e pochissimi dopo di lui sono tesori che andrebbero tramandati, e non persi in segmenti comedy. Essendo NXT un territorio di sviluppo, ma anche un brand di per se, avere Breeze come presenza fissa al Performance Center non solo come wrestler, ma anche come guida potrebbe essere cio´di cui gli Apollo e le Mandy del mondo avrebbero bisogno. La sua presenza nel main roster, parliamoci chiaro, è destinata a divenire sempre maggiormente opaca e sbiadita se si continua su questa direttiva.

E voi chi potrereste “giu´”ad NXT?