Royal Rumble match valido per il WWE World Heavyweight Championship: parliamone.
Quando nel 2013 e nel 2014 la WWE decise di assegnare la vittoria della Royal Rumble a John Cena e Batista, obiettai che, per quanto la decisione potesse essere coerente coi piani della federazione, mi dispiaceva che a vincere la Rumble fossero stati due wrestler che contavano già quella vittoria nel loro palmarès, forse perché la Rumble è un evento che si tiene una volta all’anno ed ogni anno speri che la WWE ti colga di sorpresa facendo vincere l’inaspettato, e allora a veder vincere uno che l’aveva vinta già ti prende un senso di nulla di fatto, un senso di “aspettiamo l’anno prossimo”, un senso di già visto che con la Rumble un po’ ti stona. Ma probabilmente sono solo io e sicuramente, con la storyline giusta, tutto è giustificabile
Diversa sotto certi aspetti e simile per altri è la situazione che ruota attorno alla Rumble di quest’anno, dato che per la prima volta la Rissa Reale non sarà valida per una title shot a WrestleMania, bensì per il titolo mondiale stesso
E attenzione, non si tratta di un titolo reso vacante e opportunamente messo in palio alla Rumble, si tratta di un campione costretto a difendere il suo titolo contro ventinove avversari. La scelta potrebbe risultare rischiosa, ma d’altra parte potrebbe offrire una soluzione ad una spinosa questione che sembrava persa in partenza.
Analizziamo i fatti e vediamo in che guaio si era cacciata la WWE: ad inizio 2015 impone come vincitore un wrestler che nessuno desidera, nessuno vuole vederlo vincere la Rumble e nessuno lo vuole come campione, la consacrazione programmata per WrestleMania viene così interrotta e l’incasso di Seth Rollins ci mette una pezza, la WWE allora attua un lento e graduale piano di rivalutazione di Roman Reigns, decidendo poi si presentarlo come l’uomo solo contro tutti, a cui viene negata la possibilità di giungere al titolo con ogni mezzo, mandandogli contro stable di wreslter, l’Authority, Triple H e Vince McMahon stesso, la cosa sembra funzionare e ad inizio 2016 la gente sembra aver accettato Reigns, non tutti certo, il pubblico è ancora molto diviso e lo zoccolo duro del wrestling web probabilmente non lo amerà mai, tuttavia nelle arene Roman viene spesso tifato ed anche quando il tifo non è così plateale i fischi non arrivano mai a sommergere i suoi promo come accadeva in precedenza
Ma c’è un problema, un grosso problema, questo non è il 2015, siamo ormai al 2016 e la WWE si rende conto che la Road to WrestleMania potrebbe risultare una scialba copia di quella dell’anno passato, perché Reigns è più tifato, certo, ma potrebbe continuare a racimolare consensi se occupasse per due anni di fila il main event dell’evento più importante dell’anno?
Inoltre prima di WrestleMania c’è la Royal Rumble, ma qui le cose si complicano ulteriormente: dal 2012 al 2015 la Rissa Reale è stata vinta da wrestler con un allineamento da face, certo la scelta è stata contestata da molti, ma nell’intenzione della WWE la Rumble doveva servire a consacrare un top face, un beniamino del pubblico, quest’anno l’uomo da consacrare è Reigns e parte del pubblico sembra finalmente rispondere, ma lui la Rumble l’ha già vinta, dunque cosa fare? Far vincere un heel? Far vincere un altro face col rischio di oscurare Reigns? Far vincere il samoano due volte di fila?
I rischi sono alti, specialmente perché chiunque vincesse la Rumble andrebbe a sfidare il campione, ovvero Reigns, a WrestleMania, ergo Roman si troverebbe comunque a far parte del main event dello show per il secondo anno consecutivo, occorre un cambiamento, qualcosa che allontani il senso di dejà-vù che potrebbe scontentare i fan
La WWE decide di portare all’estremo il piano scelto per Roman Reigns: inizialmente, per proporlo con una veste nuova, si era scelto di presentarlo come il wrestler che riesce a vincere il titolo nonostante le interferenze dell’autorità e che si trova a difendere la cintura così faticosamente conquistata contro tutto e tutti; bene, si è visto che questa tecnica funziona e che i consensi verso Reigns aumentano, e allora che si continui si questa strada e la si porti all’estremo, Reigns deve mettere in palio il titolo nella Rumble.
Questa soluzione permetterebbe alla WWE di percorrere diverse strade e risolvere l’annosa questione
Primo scenario possibile: se si decidesse di togliere momentaneamente Reigns dal giro titolato, basterebbe fargli cominciare un feud contro chi lo eliminerà alla Rumble, Triple H pare l’uomo più probabile sotto questo aspetto, per il titolo nessun problema, c’è un Brock Lesnar che sembra aver nuovamente puntato la cintura e potrebbe essere spedito lui nel main event, a prescindere dalla vittoria o meno nella Rumble, certo c’era anche Lesnar in quel match titolato di WrestleMania 31, ma è plausibile ipotizzare che i fan digerirebbero molto meglio un Lesnar nuovamente nel main event rispetto a un Reigns dalla popolarità così incerta
Secondo scenario possibile: se si decidesse di far rimanere Reigns in orbita titolo si potrebbe ancora giocare la carta Triple H, in fondo quand’è che il pubblico ha cominciato a cambiare idea su Roman? Dopo il pestaggio di TLC contro il triplo, si potrebbe dunque farli scontrare finalmente in un match; o ancora, Reigns ottiene il suo rematch a Fast Lane ma, per qualche motivo, perde scorrettamente, si fa dunque inserire nel match per il titolo a Mania, magari come terzo incomodo, così che la sua presenza non risulti troppo invasiva anche ai fan che non lo vedono di buon occhio
Terzo scenario possibile: decisamente più rischioso, vedrebbe Roman vincere la Rumble ancora una volta e mantenere il titolo, ipotesi difficilmente applicabile, dato che si potrebbe solo sperare che i fan siano spinti a tifare un lottatore che è riuscito nell’impresa di mantenere il suo titolo contro tutti questi avversari, per di più entrando con il numero 1, possibile certo, ma molto improbabile.
Insomma, da qualsiasi parte la si guardi, per quanto questa soluzione di “Rumble col titolo in palio” appaia poco ortodossa, quasi irrispettosa delle tradizioni, potrebbe rivelarsi la soluzione migliore che la WWE aveva per non darci un senso di una Road to WrestleMania che avevamo già visto nel 2015, anche per discostarsi da quella precedente, quella del 2014, dove il wrestler osteggiato era Bryan
Sarò sincera, malgrado tutte queste ipotesi, non sono per niente convinta della buona riuscita della Rumble, con la WWE c’è sempre il rischio che scelgano la strada peggiore, così come c’è la possibilità che ci sorprenda tutti con un colpo di genio magistale; per come la vedo io, il rischio di sbagliare è alto, per un punto fondamentale: la WWE sta decidendo tutto in base al modo migliore per mandare over Roman Reigns, sta condizionando i suoi show ed i suoi special event solo e soltanto in base a questa esigenza ed è molto rischioso avere le mani legate a tal punto.
Voi cosa ne pensate? La scelta di cambiare le regole di un evento storico come la Royal Rumble potrebbe rivelarsi vincente? Risulterà solo il modo migliore per indorare la pillola? O sarà una inevitabile delusione?
Stretta è la foglia, larga è la via, dite la vostra che ho detto la mia
Ysmsc.