I finali di Raw stanno diventando ogni settimana un modo per pushare definitivamente Daniel Bryan. Che lo si voglia o meno, Triple H è l'avversario giusto per tirargli la volata al titolo mondiale.

Indiscrezioni come quelle che vi ho scritto la scorsa settimana a parte, l'aver alzato la posta in palio della competizione risolve la costruzione di un main event improponibile e che seriamente farà saltare qualche tappo. Ma non è l'unico elemento che sta fornendo oggi la WWE.

– Innanzitutto John Cena ringrazia. Credo che il main event di Wrestlemania 30 lo avrebbe voluto con tutto il cuore. Sono più soldi, più visibilità, maggior possibilità di rimanere nella storia. Ma è indubbio che di main event ne ha avuti abbastanza da poter entrare in due Hall of Fame e che a 37 anni anche il fisico chiede di rallentare. Questo non significa che possa prendersi lo show. Wyatt è un buon avversario. L'unico dubbio è sul plausibile overbooking che potrebbe annacquare questo incontro.

– Lo Shield, come da me preventivato nel post Elimination Chamber tra mille polemiche, non si è sciolto. Forse lo farà, ma non ora, ed è la scelta migliore. Occorre capire che cosa si può costruire con uno status da face. L'attacco a Kane va bene, rappresenta l'Autorithy, rappresenta il male della compagnia agli occhi del pubblico. Ma lo Shield è la variabile su cui si baseranno i prossimi mesi. Ho provato ad abbozzare uno Shield a favore di Punk face, ma potrebbe anche essere uno Shield a favore di Bryan nel main event dello Showcase.

– Il rinvio di questo scioglimento è dato anche da un nuovo progetto della WWE. Pare che su suggerimento di Sean Waltman, Triple H voglia puntare forte sui trio. Il 3 vs 3 di Elimination Chamber ha dato una avvisaglia apprezzata dal pubblico. Per questo Levesque vuole prendere a tema la Chikara e i loro team, con le loro connotazioni. Il materiale c'è: Shield, Wyatt Family, Los Matadores. Poi i nuovi alleati Miz/Ziggler/Ryder, i Real Americans con un nuovo membro (anche qua split scongiurato), i New Age Outlaws con lo stesso Waltman. Ma non basta: quello che vogliono fare è poter utilizzare tutti ii ragazzi di NXT. Creare queste squadre porterà alla creazione di un ppv a tema estivo con buono spazio per queste squadre.

– A fronte di Orton e Batista sotto tono, c'è un Triple H che non ha perso il vizio. Per i primi due non occorrevano questi due mesi per determinare la reazione a tratti annoiata, a tratti nervosa del pubblico. Batista già prima di andar via aveva perso tutto l'appeal del 2005. Sono passati dieci anni da allora, e questo personaggio molto pop e poco beast non attecchisce più. La Royal Rumble è stata una vera pena, e nonostante il "grande" ritorno, la mentalità oggi è cambiata. Ed è cambiato Randy Orton, che non ha mai eccelso, rimane un atleta appena sufficiente con qualche punta di qualità che ha perso progressivamente non solo per colpa della sua pigrizia ma per una scelta precisa della compagnia di limitarlo a 4/5 mosse ripetute ossessivamente. Triple H invece ha bisogno di questi periodi fuori dal business. Lunedì abbiamo rivisto quel Cerebral Assassin che conoscevamo, sorretto da una sexy quanto fastidiosa Stephanie McMahon. L'incontro che metterà in piedi con Bryan sarà certamente uno dei migliori della serata, overbooking possibile a parte. Sebbene debba vince l'uomo barbuto più barbuto del barbuto, è indubbio che per quanto nonsense un Fatal Four Way finale sarebbe una indicazione di maggior suspance per la vittoria finale, dato che Bryan si troverebbe davanti tre heel. Il risultato finale qui sarebbe epico.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.