Il gioco, quando si tratta di AEW, non prevede sfumature. O è tutto troppo bello o è tutto troppo brutto. In entrambi i casi non si cerca un avvicinamento alla realtà ma si difendono le proprie convinzioni pregresse. Dopo l’enorme main event (in tanti sensi) tra MJF e CM Punk, i fan non hanno voluto smuoversi dalle loro posizioni. In questo pezzo però voglio prendere in esame quelle negative che si rivolgono alle capacità dei due atleti. E la domanda è: cosa devono ancora dimostrare i due atleti per convincere i detrattori?

MJF non sa lottare

MJF aveva dimostrato finora di saper lottare, anche piuttosto bene. Però il “lottare poco” aveva convinto molti suoi detrattori che non ci sapesse fare. Dopo tutto con Cody e Jericho non aveva convinto, anche perché non era lui a comandare i giochi. Con Jungle Boy, Darby Allin e Sammy Guevara si è trovato a meraviglia proprio perché poteva dire la sua e gestire le fasi del match.

Con Punk ha confermato di avere tutto: senso dello storytelling, qualità fisiche e atletiche, conoscenza delle basi, ring positioning, varietà di moveset. “Sì, ma ha vinto con l’anello” è la critica. Eppure è un punto di storytelling preciso e ripercorribile. Fa parte del suo personaggio, così come – ad esempio- Mr.Socko lo faceva di Mankind.

Siamo solo a gennaio ed ha già avuto la sua consacrazione. Cosa può dimostrare ancora? Io credo nulla. Deve solo confermare quello che abbiamo visto. E che nessuno può più criticare.

CM Punk è bollito

Il percorso di Punk in AEW è stato lineare, forse poco appassionante, ma proteso alla ricerca della forma migliore dopo sette anni. Eppure quanti match ha sbagliato finora? Con Powerhouse Hobbs, e basta. Ha compiuto un percorso in crescita, passando attraverso lo straordinario incontro con Eddie Kingston e arrivando al notevole main event di Dynamite con MJF dalla durata di quasi 40 minuti.

Ha dimostrato al microfono di essere ancora al livello dei bei tempi, di essere in pari col cardio dopo tanti anni, e di saper condurre un match come un veterano, come forse non gli era riuscito neanche in WWE. Merito di maggiore libertà di produzione dei match e di una acquisita consapevolezza della propria esperienza nel mondo del wrestling.