Lo so, in tanti stanno provando a prefigurare il futuro di Jay White fuori dalla NJPW. E’ stato un lungo viaggio, certamente pieno di soddisfazioni e bei match. Un viaggio in cui è arrivato da semplice ragazzotto che si doveva fare le ossa, per poi finire a diventare uno dei Goat di questi tempi moderni. Per questo motivo, la sua uscita scatena le più grandi fantasie e le accese speranze di WWE e AEW. Sono qua a dirvi, allora, perché secondo me dovrebbe scegliere la All Elite.

Proprio perché una superstar, Jay White avrebbe necessità di essere trattato da tale. Con un pubblico che già lo conosce, che può stargli dietro, che lo può “coccolare” e apprezzare sapendo benissimo cosa c’è stato prima. In vista del rinnovo contrattuale televisivo, peraltro, il suo è l’unico nome sul quale vale la pena fare un forte investimento dopo anni di tante spese, talune buttate al vento. Se c’è una cosa di cui ha bisogno la All Elite, infatti, è un nome pronto da utilizzare nel main event senza passare dal via.

Poi ci sono le storie. Quella col rientrante Adam Cole è già pronta così, senza doverci mettere dentro nulla di più. Il loro match potrebbe essere una delle attrazioni principali di Double Or Nothing. Il suo ritorno, magari a Revolution, uno dei momenti topici del ppv. Senza contare la mole di incontri che potrebbe mettere sul piatto: da MJF a Jon Moxley, da Adam Page a Chris Jericho, da Daniel Garcia a Wardlow. La lista può essere ancora più lunga, chiaramente.

Questo non significa che in WWE non potrebbe avere grandi match o una attenzione particolare su di sé. Ma arriverebbe da poco conosciuto (forse il 40% dei fan sa chi sia), con la necessità presumibile di dover ripartire da NXT, doversi ricostruire daccapo, senza disdegnare tanti bei match. Ma per il main event o per una cintura ci sarebbe la necessità di attendere un po’. Insomma, sarebbe come prendere Cristiano Ronaldo e farlo giocare dieci minuti nel secondo tempo, fino a che non cresce strada facendo. Ronaldo deve giocare subito titolare.

In AEW può essere il titolarissimo. Con un occhio alle esigenze personali, alle amicizie, alle attenzioni sulle storie. Può metterci del suo, diventare fondamentale in una compagnia in rinnovamento che ha necessità di punti fermi. Lui può essere quel punto fermo. Per questo dovrebbe vivere un’altra vita in più da “Elite”.