La conclusione di un percorso ha sempre il sapore dolce di una conquista. CM Punk è il nuovo campione del mondo della All Elite Wrestling, nove anni dopo l’ultima volta in cui ha indossato una cintura. A Double Or Nothing ha sconfitto Adam Page mettendo fine ad un regno che ha diviso la critica dei fan, tra chi lo ha ritenuto di buon livello e tra chi lo ha ritenuto anonimo.

Ora tocca a CM Punk. Prima del ppv abbiamo assistito al definitivo cambio d’atteggiamento del suo stint: i primi mesi sono stati all’insegna di “guarda quanto è bello essere tornato, tutti mi adorano, tutti mi vogliono”, i continui salti tra il pubblico, quel sorriso sornione di chi ancora sa come spiegarla a tutti. Nel mentre, e siamo a novembre 2021, la Warner Media faceva la precisa richiesta di renderlo campione del mondo per smuovere gli ascolti – buoni, ma da far salire ancora.

“Chi è lo Re?” chiedeva Diego Abatantuono interpretando Attila, Flagello di Dio. “Io so lo Re” risponderebbe Punk, adesso. Ha compreso, in storyline, che l’unica cosa che conta è il business, vincere. È stato più bravo di altri a manipolare Page, a sfruttarne le debolezze. Ora ha davanti il momento più difficile del suo 2022: difendere quella cintura, magari con al fianco gli FTR nel segno di Bret Hart e della dinastia canadese. Come fossero i discendenti di una nuova Hart Foundation, di una rivisitazione tutta scrivere.

Ora viene il bello. E il difficile. La linea di demarcazione tra flop e successo è così labile che non tutti i campioni sono in grado di evitarne gli sbalzi. Si parla tanto di Summer Of Punk, di grandi match. Non vi è dubbio che ci saranno. Brooks ha già chiesto confronti con Bryan Danielson e Samoa Joe. Ha chiesto Kenny Omega. Ha chiesto Jon Moxley. Ha chiesto il meglio. Legittimo che lo faccia.

Ora dovrà andare in profondità alla propria narrazione. Con Kingston, MJF e Page ha funzionato ma non ha sfondato. Con la cintura indosso ha una possibilità e una responsabilità diversa. Può essere maggiormente un catalizzatore. Avrà una estate per imporsi e per dimostrare al mondo del wrestling di essere davvero tornato. E chissà che tutta quella rabbia e quel rancore di qualche anno fa non venga messo definitivamente da parte.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.