È da poco ricominciato il programma televisivo della Ring of Honor dopo un lungo stop dovuto alla pandemia, ed ha ripreso da dove aveva lasciato: il torneo per decretare il nuovo Pure Champion. Per chi non lo sapesse questo titolo è un unicum all’interno del panorama del wrestling moderno, un titolo con regole ad hoc fatte per far dare il massimo ad entrambi i lottatori, un titolo con detentori passati leggendari, come Nigel McGuinnes, Bryan Danielson, AJ Styles e Samoa Joe per citarne alcuni.
Come funziona? Semplice:
- Ogni lottatore ha 3 rope break a disposizione, una volta terminati non si potrà più utilizzare;
- I colpi al volto a pugno chiuso sono vietati, per un primo pugno c’è un avvertimento, per un secondo pugno c’è direttamente la squalifica;
- In caso il match finisca in pareggio allora il vincitore verrà deciso dai giudici di gara a bordo ring;
- Il limite di tempo fuori dal ring non è di 10 secondi, ma di 20.
La scelta dei lottatori nel torneo è stata molto giusta, andando a prendere veterani e lottatori più giovani ancora poco conosciuti da parte del grande pubblico, ed andando a creare degli scontri bilanciati ed interessanti. Ma chi ha le carte in tavola per vincere? Per me i lottatori sono 3: Fred Yehi, Jay Lethal, e Jonathan Gresham. Partiamo dal primo nome, giovane, uomo adatto a rappresentare il PURE Championship visto il suo stile di lotta molto tecnico e veloce, ha solo un grosso ostacolo davanti a sé, Lethal, ma una volta superato questo ho pochi dubbi su di lui.
Lethal e Gresham fanno storia a sé stante. Gli attuali campioni di coppia mi hanno fatto pensare sin dalla prima intervista pre-match che si sarebbero scontrati in finale con un match duro, lungo e distruttivo sia mentalmente che fisicamente per entrambi i contendenti. Non so assolutamente chi vincerebbe la finale, per me è un 50/50, Gresham sarebbe un ottimo volto per la rinascita del titolo, Lethal una sicurezza per il suo successo data la sua storia nella compagnia. Ma chi potrebbe effettivamente vincere? Solo il tempo potrà dircelo.