Chris Jericho può essere tranquillamente considerato uno dei veterani del pro-wrestling ancora in attività. Non sorprenderebbe nemmeno se qualcuno lo mettesse anche fra i migliori, ovviamente i gusti sono personali, ma Jericho ha conquistato comunque il cuore di tanti appassionati e soprattutto conta un palmarès niente male che comprende tra le altre cose 8 titoli mondiali e ben 36 complessivi che lo rendono uno dei wrestler più decorati.
Un grosso rischio
Inoltre Chris è uno di quelli che non ha mai avuto paura di mettersi in gioco e ha fatto bene ovunque è stato dagli inizi in WCW, passando per la WWE, NJPW e arrivando alla AEW. Proprio per quest’ultimo Jericho è considerato uno degli originals, ovvero uno di quelli presenti fin dal giorno 0 della compagnia, nel 2019. Inoltre è stato anche il primo AEW World Champion della storia e Y2J in una recente intervista è tornato a parlare proprio dei suoi inizi in AEW dicendo che la sua scelta di lasciare la WWE per la compagnia di Tony Khan è stato un grande rischio ma lui era pronto a correrlo. Ecco le sue parole:
“Ho lasciato la WWE per passare alla AEW. All’epoca non avevamo nemmeno un accordo televisivo. Solo che il mio capo, Tony Khan, aveva molta passione, aveva i soldi per farlo e avevamo un roster di ragazzi che secondo me potevano fare qualcosa. Quando sono stato coinvolto, siamo riusciti ad accordarci con TBS e da lì siamo partiti. Penso che sia stata una di quelle cose in cui ho pensato: “Ho fatto tutto quello che potevo fare in WWE e posso restare qui, ma non voglio restare qui. Non voglio essere solo uno dei tanti. Cerchiamo di cambiare la storia. Facciamo del wrestling, un’industria migliore”.E ci siamo riusciti, perché ora c’è una seconda compagnia valida in cui la gente può lavorare e che i fan possono guardare. Ma è stato un vero rischio, perché la WWE ha avuto il monopolio per così tanti anni. Arrivare lì e ottenere una demo così grande e una fanbase così grande è qualcosa che credo nessuno si aspettasse. Pensavano che saremmo stati morti e sepolti in sei mesi”.