L’ultima puntata di Dynamite, in diretta da Milwaukee, ha totalizzato 1.172 milioni di telespettatori. Un numero considerevole che ha riportato la AEW su TNT sopra il milione dopo la caduta dei mercoledì precedenti. Addirittura l’ha classificata al primo posto tra i programmi più visti della serata, battendo la concorrenza fortissima formata da Real Houswife, American Horror Story e Challenge. Eppure quel dato, alla fine agli occhi dei fan, non risulta così significativo come in realtà è.

Il debutto di CM Punk a Dynamite

Uno dei motivi che fanno credere come la All Elite Wrestling potesse fare di più, magari pareggiando i numeri del debutto (1 milione e 400 mila), era il debutto di CM Punk a Dynamite. Il nativo di Chicago aveva già trascinato Rampage a numeri altissimi il venerdì precedente, dunque era condivisibile l’aspettativa di una crescita progressiva anche per lo show del mercoledì sera. E in parte ci è riuscito.

Il suo segmento è stato spezzettato in due: l’ingresso risulta in un quarto d’ora e il promo nel quarto d’ora successivo. Questo dunque non aiuta a capire effettivamente quanto pubblico abbia attirato. Alcuni analisti hanno previsto un dato di 1.3 milioni, colto tra il 1.176 della prima parte e 1.219 della seconda. Entrambi i quarti d’ora includono altri segmenti o match: nella parte prima c’era anche Jamie Hayter vs Red Velvet, mentre nella seconda il promo di Miro e l’ingresso di Jon Moxley e Eddie Kingston per il loro match.

Crollo importante nella seconda ora dello show

Dopo CM Punk, gli ascolti di Dynamite sono crollati. Certo, si sono tenuti sopra il milione, ma comunque sono scesi parecchio. Ad esempio già nel quart’ora successivo (Moxley, Kingston & Allin vs Wingmen) c’è una discesa a 1 milione e 151, e via via il dato è andato sempre più giù fino al main event dove è stato presente circa un milione di persone. Dunque almeno 200 mila telespettatori hanno deciso di girare canale e guardarsi altro in mancanza di stimoli (Gunn Club vs The Factory e Malakai Black vs Brock Anderson).

Sorprese e delusioni

Ma la puntata ha anche riservato qualche sorpresa ed una delusione che sanno di conferma. La sorpresa è che il dato di CM Punk non è stato quello più alto. Con 1 milione e 227 mila spettatori, Lucha Brothers vs Varsity Blonds si sono presi la serata e l’interesse del pubblico, sebbene il match non sia stato nulla di che. Non è la prima volta che i messicani sono presenti nei numeri più importanti di uno show, e questa è una conferma di come i fan li stiano seguendo con molto interesse.

La delusione arriva dal quarto d’ora precedente a quello più visto, coperto interamente dal confronto verbale tra MJF e Chris Jericho. I due hanno sommato 1 milione e 146 mila spettatori, un buon dato se non si conta che è uno dei più bassi della serata assieme all’ultima mezzora di programmazione. Anche la settimana precedente i due non avevano convinto, visto che durante il loro match c’era stato un calo poco rassicurante rispetto al resto della puntata. Probabilmente le ultime battute del loro feud non hanno incontrato la partecipazione del pubblico.

In sintesi…

Se l’obiettivo della AEW era quello di capitalizzare la presenza di CM Punk, non è stato del tutto raggiunto. Vuoi per la puntata che è stata brutta, vuoi per la disposizione della card un po’ disorganica, vuoi per la debolezza della stessa card con un main event che sarebbe andato bene forse per Dark Elevation. Gli ascolti di ogni quarto d’ora sono lì a dimostrare che con qualche match di maggior spessore, con qualche cartuccia più grossa, si sarebbe potuto raggiungere un numero più alto. In particolare nella seconda parte di show.

Tony Khan e gli altri avranno pensato che sarebbe bastato presentare Punk per tenere alti gli ascolti, a prescindere dalla card. Esattamente come era capitato con Rampage. E anche in questo caso, in parte l’obiettivo è stato raggiunto con quel tanto che è bastato per rendere Dynamite lo show più visto del mercoledì sera, come già spiegato all’inizio. E’ mancata però la scintilla che poteva far saltare davvero il banco. Come se dentro la AEW nessuno ci avesse creduto davvero.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.