Mi devo stupire sempre un po'. Nel mio lavoro da giornalista non pensavo che anche il wrestling potesse darmi così tanti spunti per strabuzzare gli occhi.

Ad esempio vedi un ppv come Lockdown e ti chiedi che fine può fare una card quando viene ridotta di livello dalla gestione del booking team e non solo. Poi segue una puntata televisiva con tanto ritmo, con bei match, bei segmenti. Con un Bully Ray che torna protagonista, con Bobby Roode sulla cresta dell'onda, con i nuovi che fanno urlare TNA TNA TNA. E lì ti stupisci un po' perché il lavoro è fatto dalle stesse persone del ppv.

Poi passi alla WWE e ti arriva una indiscrezione. C'è CM Punk di mezzo, ed è normale che la valenza cresca al secondo. La notizia è questa: CM Punk arriverà nel main event di Wrestlemania e costerà il titolo a Daniel Bryan. Insomma: Punk avrebbe il momento cruciale del ppv più importante dell'anno, avrebbe il contatto con Bryan che voleva, e avrebbe il fulcro delle storyline successive. Insomma, in un colpo solo Punk da nemico diventa amico dell'Autorithy, e inizia probabilmente una nuova scalata al titolo mondiale.

Le conseguenze: Orton e Batista annullati, Bryan ancora truffato. Un modo raffinato per evitare che Orton vinca pulito, un modo raffinato di sbigottire il pubblico e lasciarlo col dubbio: urlo perché c'è Punk o perché Punk ha rovinato la festa a Bryan? Fossero in WCW partirebbe una pioggia di bicchieri e qualunque tipo di manifestazione di dissenso. Sarebbe l'ennesimo screwjob della storia della WWE ma certamente il più sentito di questi tempi. Al resto poi penserà il booking team, ma sinceramente come storyline non sarebbe affatto male.