Survivor Series WarGames ha dato diversi spunti, ma non prendiamoci in giro, il ritorno di CM Punk in WWE è qualcosa che sovrasta tutto il resto. Si chiacchierava la possibilità già prima del premium live event, raccogliendo piccoli indizi nelle varie puntate settimanali, ma nessuno poteva essere sicuro che ciò sarebbe avvenuto davvero. Il suono della sua theme song partito quando ormai il logo di fine evento era andato in sovraimpressione è un trucco che avevamo già visto con il grande ritorno di Bray Wyatt, ma la trovata funziona ancora benissimo. Hanno creato l’effetto sorpresa per qualcosa che ormai sembrava sfumato.
Tutti eravamo in attesa delle sue prime parole ed esse sono arrivate nel main event dell’episodio di Raw di questa settimana. Se qualcuno si aspettava frecciate all’AEW sarà rimasto deluso, anche se era facile prevedere che ciò non sarebbe avvenuto. Innanzitutto pare che ci siano accordi tra Punk e Tony Khan in cui entrambe le parti si sono impegnate a tutelare l’immagine dell’altra, nel senso di non farsi una guerra aperta tra dichiarazioni e risposte. Inoltre credo che la WWE stessa non abbia intenzione di ricordare in modo ufficiale l’altra compagnia.
Riguardo il promo in sé, è stato forse un po’ troppo “sdolcinato” per ciò che mi aspettavo da lui. In AEW ne aveva sparate di cartucce contro la WWE, lasciava intendere di non volerci tornare e che la federazione di Khan fosse tutto ciò che amasse del wrestling odierno. Ora definisce la WWE come casa sua, il posto a cui appartiene e che è dovuto andare via per capirlo davvero. Considerando le sue dichiarazioni passate, riesce davvero difficile credere completamente alle sue parole. Se non ci fosse stato il controverso licenziamento dall’AEW di mezzo, sarebbe davvero rimasto là a lavorare con il sogno segreto di poter tornare in WWE?
Anche Cody ne aveva lanciate di frecciatine alla WWE quando era dall’altro lato della barricata, ma il modo in cui se ne andato e la motivazione che ha dato mi fa risultare più credibile che abbia deciso di tornare per realizzare ciò che suo padre non è riuscito a fare. Punk una volta licenziato doveva decidere se provare ancora a rimanere nel mondo del wrestling o se provare altre strade come ad esempio quella dell’attore. Non so se la WWE abbia contattato prima lui o viceversa, rimane il fatto che tornare a far parte del wrestling nella federazione più famosa del mondo occidentale era sicuramente il modo più semplice per lui per guadagnare tanti soldi continuando a praticare ciò che ama e che l’ha reso famoso.
Alla fine del promo, a microfono spento, ha detto a favore di telecamera di non essere lì per farsi amici, ma per far soldi. Una frase che possiamo collegare al suo discorso precedente, ovvero che nel roster WWE ci siano colleghi che non lo vogliono, come a dire che anche se a loro lui non piace l’importante è che il prodotto sia di successo: traduciamo in “caro Rollins, anche se mi odi un feud tra noi può essere un guadagno per noi, per la compagnia e per i fan”. Oppure possiamo interpretarla più maliziosamente, come una sconfessione di quanto detto prima sul suo essere tornato per amore del pubblico, chiave di lettura che a sua volta potrebbe essere riutilizzata da Seth per sottolineare quanto a suo avviso Punk sia un ipocrita.
È presto per ipotizzare i prossimi feud di Punk, solo quello con Rollins sembra sicuro visto il comportamento di quest’ultimo già alla fine del WarGames. Un incrocio con Reigns sarebbe interessantissimo per quello che i due rappresentano e per la presenza di Paul Heyman. Io sono contento di questo ritorno, ci sono diversi feud inediti che mi piacerebbe tanto vedere e che ora diventano possibili. Punk oltretutto sembra che sia tornato come fulltimer, quindi le sue rivalità potrebbero essere gestite bene. Quello che vorrei venga evitato, sono i match fini a se stessi contro wrestler dal basso status come visto in parte in AEW. Punk è una stella e lo voglio vedere contro colleghi di alto livello, che siano Owens, Zayn, Cody, Rollins e simili. Stiamo parlando di un wrestler il cui ritorno ha fatto realizzare numeri record alla WWE nelle interazioni social, sintomo di quanto ancora valga il suo nome per i fan nonostante tutte le polemiche che l’hanno coinvolto negli ultimi anni.
Punk sa di non poter più sbagliare, perché per la WWE lui può essere la ciliegina sulla torta, ovvero qualcosa di speciale ma non fondamentale. La federazione di Stamford credo ci tenga inoltre a dimostrare di poter gestire Punk-uomo meglio dell’AEW, nel senso di saper contenere i suoi eccessi negativi. Vedremo se la scommessa sarà vinta, di sicuro la road to Wrestlemania 40 ormai prossima diventa ancora più interessante. Nel bene e nel male, l’effetto Punk conta ancora qualcosa.
Sergedge – W