CM Punk ancora oggi viene ricordato con rimpianto dai fan WWE per essersene andato via sette anni fa. Nel mentre, una breve parentesi poco fortunata come fighter in UFC per poi approdare questa estate nella federazione dei Khan, sancendo il suo ritorno ufficiale nel mondo del wrestling e, a detta dello stesso Punk, il suo rinnovato amore per la disciplina che si era perso per strada.
In un’intervista con Sport1, il Best in the World ha parlato del suo periodo d’oro in WWE, ammettendo di avere ancora bei ricordi al riguardo, anche se a parer suo fu una pessima scelta non inserirlo in molti più main event.

Il periodo da WWE Champion

Non è vero che disprezzo la mia run da WWE Champion, conservo dei bei ricordi al riguardo. Sì, ho criticato apertamente di non essere stato collocato in più match di cartello nonostante fossi il campione. […] Non che mi avesse offeso sul personale, ma pensavo che dal punto di vista degli affari fosse una decisione stupida.

La verità dietro la “pipebomb”

Una degli aspetti che più caratterizzò il Punk di quegli anni – diventato in seguito il suo marchio di fabbrica – era quello di sedersi a gambe incrociate sullo stage o sul ring per iniziare un promo controverso e, appunto, esplosivo come una bomba. Riguardo la pipebomb dell’estate 2011 da dove tutto è iniziato, il nativo di Chicago ha rivelato dei dettagli interessanti:

Era tutto vero. Dovevo scrivere una bozza da dare a Vince [McMahon], ma alla fine non seguii il copione. Sapevo già cosa avrei detto e che c’erano dei limiti. Però sapevo anche che la live TV è un business dove è più facile farsi perdonare dopo che ricevere il “permesso” prima. […] Non potevo dire a Vince che avrei menzionato Brock Lesnar e Paul Heyman, che all’epoca non erano proprio ben visti in WWE. Vince mi disse anche ‘Non citare la New Japan, e che diavolo è la Ring of Honor?’. Io però avevo intenzione di creare un capolavoro, per questo l’ho fatto. Gli avevo dato una finta bozza che aveva ricevuto la sua approvazione, suggerendomi anche di tirare delle frecciate a Stephanie. E invece avevo fatto diversamente. Tuttavia, proprio perché feci un ottimo lavorò lui non si arrabbiò.

Sul perché la qualità degli show in WWE è calata

Punk ha anche speso un commento sulla qualità degli show WWE, secondo lui calata per via della fitta programmazione settimanale. Ad esempio, ha ricordato di uno show in particolare in cui ebbe, a detta sua, fin troppo minutaggio:

Penso che alcuni ai piani alti preferissero così. Tenete a mente che la WWE è una compagnia bella grossa che serve tanti partner. Producono tre ore di Raw, due di Smackdown e adesso anche più contenuti divisi tra canali e piattaforme varie […] Penso che con una produzione così estesa, ne risenta inevitabilmente la qualità. Ricordo un Raw in particolare dove finiii per prendere parte a 8 segmenti. A posteriori, considerando quanto contassero su di me all’epoca, è un po’ ridicolo sentirli dire oggi che non ero granché. È il revisionismo storico che stanno mettendo in pratica nel presente. Qui in AEW cerchiamo di trovare una via di mezzo. Non sovraesponiamo ogni singola star in ogni singolo show, ci sono diversi talenti al livello dei main eventer che possono colmare certi buchi.