CM Punk, ormai prossimo al ritorno in quel di Summerslam dopo aver ricevuto l’ok medico, è in questi giorni al San Diego Comic-Con e ha parlato di moltissime cose, tra cui l’ancora difficile da realizzare ritorno del novembre scorso, quando il Best in the World tornò in un’arena WWE dopo quasi dieci anni in quel di Survivor Series, effettuando uno dei comeback più difficile da immaginare nella storia del pro-wrestling. Un ritorno, tra l’altro, non cercato dallo stesso Punk, come affermato da lui stesso:

No, non è mai stato un qualcosa che desideravo fare. C’erano davvero un sacco di cose che sarebbero dovute accadere per aprire una strada al mio ritorno. Le stelle dovevano allinearsi, ci sarebbe dovuta essere la luna piena e diverse si sarebbero dovute incastrare al punto giusto, come è successo”.

La domanda successiva rivolta a Punk ha riguardato uno di questi incastri, ovvero prima il ridotto potere decisionale e poi l’addio di Vince McMahon, additati dal Voice of the Voiceless come le grosse “luci verdi” per un suo ritorno in quel di Stamford: “Vince McMahon fuori dalle scene, almeno a livello decisionale, penso abbia aperto la strada. Forse una delle cose più importanti che hanno aperto al mio ritorno. Per chiunque voglia esagerare nel titolo, è una cosa che ha aperto la strada da ambo le parti. Non era colpa sua, né colpa mia… c’era semplicemente una marea di storia tra noi che è venuta meno tutta insieme. E questo ha cambiato decisamente le cose“.