Cody è il prescelto, quello che deve (dovrebbe?) mettere fine alla storyline più importante da decenni sconfiggendo una volta per tutte Roman Reigns. Non a tutti questa scelta va giù, ma la maggior parte dei fan e degli addetti ai lavori è concorde sia l’opzione migliore. Una gestione di quasi sole vittorie dal suo ritorno in WWE, tra le quali si annoverano avversari di lusso come Rollins e Lesnar, con il pubblico che lo incita da quando parte la theme song fino alla fine dell’incontro e al ritorno nel backstage. Piace sia ai grandi che ai piccoli, vende molto merchandising, ha i modi e il volto per rappresentare la federazione in questi anni. Però…
Io sono tra coloro d’accordo con l’idea che sia lui l’eroe pronto a chiudere il capitolo Roman, ma quando la settimana scorsa ho assistito al suo promo in lacrime e voce rotta volevo spegnere la televisione. Sappiamo che Cody vada a nozze con il dramma e con l’interpretare il ruolo del martire, ma siamo arrivati a un punto del suo percorso che certi comportamenti rischiano di diventare stucchevole ed eccessivi.
Mi riallaccio a una dichiarazione di Kevin Nash, secondo cui l’entrata di Cody non va bene. In sostanza, vorrebbe vedere un atteggiamento più duro, ricordiamo nella keyfabe il wrestler va su un ring con il rischio di essere messo k.o., mostrarsi sorridente e felice prima di andare a mettere a rischio la propria incolumità lo trova poco serio considerando. Per quanto mi riguarda trovo l’entrata elettrizzante con il pubblico felice e partecipe, ma capisco cosa voglia dire l’hall of famer. In questo momento abbiamo bisogno di un vero duro per buttare giù Roman, e Cody la settimana scorsa non è proprio sembrato la persona adatta. Frignando come se fosse ospite di uno show di Maria De Filippi, non mi ha proprio dato l’immagine di quello che andrà a prendere a calci nel sedere il Tribal Chief. Ok, sappiamo tutti a chi dedicherà la vittoria e cosa rappresenterebbe per lui, ma ribadirlo IN QUEL MODO a poche settimane da Wrestlemania non va affatto bene.
Il segmento con The Rock nello scorso Smackdown, oltre a essere divertente, l’ho trovato azzeccatissimo. Messa via la chitarra dopo l’esilarante canzone, ha fatto partire il filmato del promo di Cody e, una volta finito, ha chiesto se lo stesse prendendo in giro. Vi pare che uno coinvolto in una faida con il campione più dominante da secoli come Reigns e un’eccellenza come The Rock debba parlare con la voce rotta in un segmento da talk show lacrimevole? Cody dovrà essere l’uomo al centro di tutto, e va bene che mostri i cosiddetti buoni sentimenti per empatizzare con il pubblico, ma ora siamo a così poco da Wrestlemania che bisogna mostrare di che pasta si è fatti, di essere un osso così duro che i denti dei samoani si spezzeranno quando avranno a che fare con lui.
È per questo che mi sono proprio goduto il promo di Rhodes di questa settimana. Mi aspettavo una reazione, un’inversione rispetto al segmento frignone della volta prima e sono stato soddisfatto. Come era stato per The Rock, gli hanno lasciato campo libero nel linguaggio e ne ha approfittato bene. Il meta testo che fa riferimento a lamentele del People’s champion nel backstage per il feud tra lui e il cugino naufragato per il volere del pubblico è stato un bel tassello da inserire nella rivalità. Finalmente abbiamo visto Cody contrattaccare a parole, perché finora solo l’aver ricambiato lo schiaffo è stato un fatto degno di nota da parte sua. In quel segmento con lui e i samoani, era stato invece Rollins il più attivo nel far sentire al microfono la loro voglia di sconfiggere gli avversari.
Cody e chi gestisce le storyline devono mettersi in testa che il percorso da martire va bene, ma non bisogna abusarne. Il pubblico di oggi non sarà quello degli anni 80 che voleva solo i protagonisti duri e puri alla Stallone e Schwarzenegger, ma arriva un momento in cui si devono mostrare gli attributi, e che il fan possa identificarsi nel cosiddetto payoff, la rivincita ottenuta con rabbia. Finalmente ho visto un Cody abbastanza tosto da poter ricoprire il ruolo dell’eroe, speriamo di vederlo più spesso in futuro.
Sergerdge – W