La WWE a volte è davvero brava a complicarsi la vita da sola. Dieci anni dopo aver fatto infuriare tutti per aver messo da parte l’allora Daniel Bryan, si sta ripetendo con Cody. Rispetto ad allora ci sono sia delle attenuanti che delle aggravanti. Parliamone insieme.
A volerli difendere, si sono trovati a far fronte ad assenze davvero importanti per ciò che stavano programmando, elementi che sarebbero stati inseriti negli incontri più rilevanti di tutta la card. Il ciclone McMahon coinvolgendo Lesnar ci ha privati del dream match tra lui e Gunther, l’infortunio a Punk durante la Rumble ha creato un buco per il ruolo di sfidante di Rollins. A loro discolpa, le due defezioni arrivate l’una seguito all’altra che sicuramente hanno creato grossi problemi nella loro programmazione.
Aggiungiamo che servisse qualcosa di forte da gettare in pasto al WWE Universe e non solo, qualcosa che facesse parlare tutti distraendo l’attenzione da tutto ciò che sta emergendo di brutto dal caso McMahon. In tal caso, la presenza di The Rock corrisponde al tipo di ritorno che ingloba tutti i discorsi.
Come dicevo, ci sono però anche delle aggravanti rispetto a dieci anni fa. Ai tempi Bryan era quanto di più lontano ci fosse dalla loro concezione di campione del mondo, un wrestler piccolo e barbuto che non vedevano bene come rappresentante ideale della loro compagnia. Per quanto riguarda Cody invece, rientra molto bene nei loro canoni. Faccia da bravo ragazzo, incarna i valori del patriottismo e della famiglia ed è amato da grandi e piccoli, sia dalla gran parte dei fan casuali che da quelli più fedeli. In una WWE che nell’ultimo ventennio si è vista mal digerire i top face che voleva imporre (vedi Cena e Reigns) ora hanno qualcuno che piace sia a loro che al pubblico e non lo lasciano capitalizzare. Non gli fanno perdere un feud ma non lo premiano con quel titolo del mondo che certificherebbe tutto il suo percorso. Una storia che non finisce mai.
Io non sono tra quei fan che le leggende e i part-timer non li vorrebbe mai più vedere. Fino a non molto tempo fa sarei stato felicissimo di assistere a Reigns contro The Rock, anzi, ritenevo sarebbe stato un delitto non metterli contro, ci sono spunti narrativi fantastici da sfruttare tra i due vista la parentela. Il problema è che non serviva un titolo di mezzo e soprattutto non oscurando (o rimandando) il momento di gloria di Cody.
Il pubblico, come per Bryan, non è rimasto zitto facendosi andare bene tutto passivamente. In una sorta di nuovo yes movement, hanno inneggiato Cody come non mai arrivando anche a insultare The Rock. È incredibile che la WWE si sia autosabotata a tal punto da far odiare uno amato come Rocky, proprio in un momento in cui l’attore sperava di ritrovare popolarità dopo il flop del film Black Adam.
Ora si ritrovano un problema enorme da gestire. Aspettando la conferenza stampa di giovedì, sono curioso di vedere come gestiranno il tutto. A Raw non hanno ignorato il mal contento del pubblico, però ci sono stati indizi di un triple threat match tra Cody, Rollins e McIntyre per Wrestlemania, scelta che il pubblico non accetterà. Se insisteranno con il loro piano attuale, rischiano veramente di chiudere un’edizione storica come sarà la quarantesima con il pubblico che fischia e insulta sia Roman che The Rock. Mi riesce davvero difficile ipotizzare come si risolverà la cosa, se proveranno ad aggiungere Cody al match tra cugini o meno, ma non potranno far finta di niente. Se Cody non uscirà da Wrestlemania con la cintura di Roman alla vita, per loro sarà un bel problema.
Sergedge – W
