Cody Rhodes ce l’ha fatta, dopo una rincorsa durata quasi due anni è riuscito a “finire la storia”, a scrivere il capitolo finale di un percorso durato diversi anni prima di arrivare al titolo WWE. Quello di finire la storia è stato un concetto che ha accompagnato Cody dal ritorno in WWE e anche i fan hanno sempre sostenuto l’American Nightmare affinchè portasse a compimento il suo sogno di vincere quel titolo solo sfiorato dal padre Dusty.

Non solo una storia padre-figlio

Nella conferenza stampa post Night 2 di WrestleMania a Cody è stato chiesto se sia riuscito a capire come mai i fan abbiano apprezzato così tanto questo suo dover finire la storia. Questa la risposta del neo-campione WWE: “È una grande domanda. Penso che qualche volta sembri una storia padre-figlio, qualcosa del genere, padre-figlia, padre-figlio, qualcosa che si vede spesso e in cui ci si immedesima. Ma voglio essere onesto, per quanto io abbia il cognome e la legacy, non si è trattato solo di questo, non sono nato con tutti gli strumenti. Mio fratello è alto un metro e novanta, non hai idea quanto fossi arrabbiato quando ho smesso di crescere. Mio padre e mia sorella avevano un carisma innato, credo che la gente si sia immedesimata in questo. Tu puoi essere nel main event, puoi farcela ad arrivarci. Ho sempre voluto essere un franchise vincente, alla mia età e al punto in cui sono so che non è stata questa la storia. Ma sono orgoglioso di ciò che sono diventato.”

“Mi hai chiesto perchè il finire la storia risuona nelle persone… L’unica risposta che ho è perché la storia è reale, all’inizio io volevo arrivare a questo finale perchè lui non ci era riuscito e pensavo che lo avrebbe meritato. Poi quando è morto, io ho fallito, non gli ho potuto consegnare alcun titolo. L’ho già detto, a quel punto la storia era oltre me, ma sentivo comunque il bisogno di finirla. L’ho detto per tutta la settimanana, anche se io non ci credevo, la gente ci credeva, dovevo riuscirci!”

Un regalo che vale tantissimo

Poi Cody Rhodes ha parlato del regalo ricevuto al rientro nel backstage dalla dirigenza, un regalo dal grandissimo valore sentimentale. “So che non è stato chiesto, ma voglio condividerlo con voi. Sono arrivato nel retro e Bruce Pritchard, Triple H e Nick Khan mi hanno consegnato questo [mostra orologio al polso], che è lo stesso orologio che mio padre aveva dato in pegno per potermi iscrivere ad una scuola di recitazione. Il livello di investimento e responsabilità che la compagnia ha messo nelle mie mani è elevato, spero di ripagarlo 100 volte tanto.” Infine un breve passaggio su ciò che direbbe al padre: “È una bella domanda. Se devo essere sincero, credo che vorrei dirgli: ‘Spero di essere stato all’altezza del tuo nome. E grazie per questo nome’. E poi gli direi: ‘Mi dispiace per il tatuaggio’.