È presto per parlare di Collision. Cosa abbiamo avuto dalla prima puntata? Alcuni spunti, il ritorno di CM Punk. La vittoria del titolo TNT da parte di Luchasaurus, qualche polemichetta e diversi ritorni e un match che verrà ricordato per molto tempo. Ma non è (solo) tutto questo.

Per alcuni si è trattato di un Rampage con un’ora in più. Non è proprio così. Lo show del venerdì è un po’ come il giovedì universitario, un momento divertente che passa e non lascia tracce. A Collision si è notata una mano diversa. Secondo quanto riportato da alcuni giornalisti, al team booking ci sono gli FTR. E si vede che qualcosa che prefigura all’orizzonte.

Di solito alla prima puntata si sparano un po’ di cartucce. Invece Collision è andato liscio come l’olio dall’inizio alla fine. Senza correre, senza aver bisogno di fare i botti. Che tanto c’era Punk a catalizzare l’attenzione nella sua Chicago, alcuni match interessanti, i ritorni. Esagerare, aggiungere, strabordare come ogni tanto avviene a Dynamite non serviva.

Ecco, un fatto positivo. Sarebbe utile per la AEW avere tre show differenti. Non necessariamente una divisione tra A, B o C. Ma semplicemente diversi.

Anche il tavolo di commento dimostra una attitudine in tal senso. Kevin Kelly è un commentatore più compassato, più lineare di un Excalibur. Non migliore, non peggiore. Diverso. Che può piacere o non piacere. E così anche il roster, con wrestler che non necessariamente devono farsi vedere a Dynamite, ma rappresentino un unicum. Pochi ma buoni. Se questa sarà la strada di Collision, non potremo fare altro che apprezzarlo.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.