Grazie assai a Luca Grandi per il suggerimento involontario del titolo all’editoriale odierno.
Nel caso vi foste persi l’ultima puntata di Raw e di SmackDown, riassumo brevemente per voi: Becky Lynch fa cose. Becky Lynch si infortuna, Becky Lynch non vuol farsi vedere dai medici, Becky Lynch si confronta con Stephanie McMahon che la sospende, Becky Lynch mena Stephanie McMahon, Becky Lynch continua a rifiutare le visite mediche, Becky Lynch si confronta pure con Triple H, Becky Lynch mena pure Triple H.
Il tutto ha generato non poche discussioni e commenti del tipo: eh ma non è credibile; perché non si fa visitare dai medici? Sta facendo la figura della fessa; vogliono renderla il nuovo Steve Austin ma non ne è in grado; vogliono renderla il nuovo Daniel Bryan ma non è credibile; qua non ci si capisce nulla. Calmi, stiamo tutti molto calmi.
Becky Lynch è attualmente la wrestler di punta della federazione, o “una dei wrestler”, se non vogliamo allargarci troppo; la storyline prescelta per lei non mi è così facile da catalogare: ha tantissimi punti in comune con il classico underdog, con qualche comportamento heel qua e là e una punta di disprezzo per l’autorità che non fa mai male. Ci vedo più qualche similitudine con Roman Reigns che con Austin o Bryan, principalmente per la grande considerazione che sta ottenendo e per la strada irta di ostacoli che si sta trovando di fronte, oltre che per i tentativi di farcela tifare anche più del necessario (ha vinto la Rumble praticamente da zoppa, ricordiamolo). Tuttavia, Becky Lynch è molto più tifata dal wrestling web di quanto non lo fosse Reigns, perciò non ci saremmo mai sognati di fischiarla dopo la vittoria della Rumble e la sua lotta contro l’autorità diventa più credibile, dato che neanche un anno fa non aveva certo l’aria da predestinata che ha avvolto Reigns sin dal suo esordio in WWE.
Nonostante i tanti consensi da parte del pubblico, la storyline di Becky pecca forse il volerle dare tutto e subito, cosa che, lo ripeto, più che un discorso “abbiamo snobbato le donne per decenni, adesso diamo loro tutto” sembra invece un discorso alla Roman Reigns “va tifato e va tifato tanto e va tifato subito”. Perciò, vittoria del titolo, perdita del titolo, desiderio di riscatto, confronto con John Cena, confronto pure con AJ Styles se non ricordo male, vittoria delle Rumble da outsider con tanto di infortunio, confronto alla pari con Stephanie McMahon, confronto alla pari con Triple H. Posso capire che una tale quantità di attenzioni catalizzate su un unico personaggio possano far storcere il naso a molti, ma, appunto, ritengo che sia la solita tendenza ad esagerare che ogni tanto rispunta fuori in WWE. C’è anche da dire, però, che essere un wrestler “di punta” significa anche questo. Le esagerazioni paiono essere una parte imprescindibile dei main eventer. Braun Strowman, se non avessero sospeso il suo push, a quest’ora probabilmente avrebbe ribaltato un intero stadio da solo.
Secondo punto della questione: la storyline in cui hanno coinvolto Becky Lynch è buona? Partirei dicendo che non mi preoccuperei troppo delle similitudini o dei paragoni con le storyline proposte in precedenza. Citando il mio corregionale Federico Frusciante, “Nel cinema, le trame sono sei, sette, poi le giri”. Non pretendo che la WWE tiri sempre fuori delle trame originali, perciò non mi trovo d’accordo con frasi del tipo “è la brutta copia di”. D’altra parte, devo ammettere che questa tendenza della WWE a voler esagerare ogni tanto stona: se sei un face molto tifato non solo devi avere il destino che ti gioca contro (infortuni, veri o falsi che siano), non solo devi vincere i match più importanti zoppo, monco e cieco, ma devi avere pure l’autorità che fa di tutto per spingerti in basso, perché tu, in quanto buono, l’autorità non la rispetti
In WWE sono dei pericolosi sovversivi, più di quanto mi aspettassi: rispettare i superiori è male, schiaffeggiarli è bene. Compagna Becky Lynch siamo con te.
La motivazione di Becky è non volersi far visitare dai medici perché “potrebbero fregarla”. Per quanto abbia dato vita a un bel promo di Stephanie e ad un ottimo promo di Triple H, con quel misto tra finzione e realtà che tira fuori i promo migliori; malgrado ciò, tale motivazione risulta un po’ deboluccia. Certo, potrebbe essere in linea col personaggio di Becky, in quanto già una volta il parere di un medico le ha impedito di combattere contro Ronda Rousey, ma WrestleMania è fra due mesi e anche se avesse bisogno di recuperare non è detto che non possa ottenere l’ok in tempo per l’evento. Inoltre, per una che ha sempre tirato fuori ottimi promo nell’ultimo periodo, terminare un segmento con un semplice ceffone è alquanto riduttivo, sebbene dimostri ancora una volta quanto Becky si senta alla pari con chiunque altro in WWE e non abbia paura di niente e nessuno.
Cosa ci possiamo aspettare da qui a WrestleMania? Se davvero la WWE ha intenzione di presevare i suoi Royal Rumble winners di qui ad aprile, è probabile che questo tira e molla vada avanti per altre settimane e che Becky continui a confrontarsi sia con Stephanie che con Triple H. Spero che nessuno insceni un rapimento ai danni dell’irlandese, di quelli dove poi ti svegli con una cicatrice al posto del rene sinistro, ma in questo caso ti sveglieresti con una radiografia fatta a tradimento. Se invece l’infortunio di Becky non è niente di serio, spero e mi auguro che la situazione si sblocchi in breve tempo e che la Lynch ci regali qualche bel match di riscaldamento e tanti altri bei promo in cui ribadirà il suo essere THE MAN
Oltre alle immancabili risse con la Rousey che costringeranno l’intero roster a intervenire per separarle, ovviamente. Certe cose non cambiano mai.