Con l’uscita di scena di Jon Moxley, Miro è sbarcato nella finale del Eliminator Tournament della All Elite Wrestling. Una scelta dell’ultimo minuto, che è andata a rimodulare tutti quelli che erano i programmi previsti per l’ex campione TNT. Però ancora una volta, la AEW si è salvata con coerenza, grazie anche ad un ricorso logico che non spesso vediamo in altre compagnie. E l’ipotesi di un match all’orizzonte che tanto male non è, anzi.
Intanto abbiamo scampato la possibilità di un Punk vs Danielson. Non perché questo incontro non possa essere d’interesse o non possa vendere. Ma perché un match del genere ha bisogno di una costruzione che non vada a snaturare i due percorsi. Il pubblico l’avrebbe comunque accettato, ma così sarebbe somigliato ad uno dei tanti match attrazione che si vedono in giro e non ad una finale di un torneo per una title shot al titolo mondiale. Bene dunque che Brooks prosegua il suo programma con Kingston e che i due si allontanino più possibile da Bryan, in questo momento.
Chi si avvicina a Bryan è Miro. Che ha perso il titolo TNT, che aveva bisogno di un periodo di stop per la solita alternanza che vediamo in AEW e per non sminuire il personaggio in una serie di match squash inutili per qualche mese. E che entra di prepotenza nel torneo dopo aver segnalato, sia su Twitter che durante le puntate, la farsa della sua assenza dopo aver ben difeso il titolo TNT e dopo essersi imposto come uno dei profili più dominanti della federazione.
Ritorna contro Orange Cassidy contro il quale aveva un discorso semi-chiuso, dato che non è mai stato schienato nel tag match tra lui e Sabian e i Best Friends. Ritorna da una posizione di vantaggio, dominante come sa essere solo lui, facendo di Cassidy una bambola di pezza da maltrattare senza ritegno. Ritorna, vince e giustamente non accoglie la stretta di mano di Danielson. Il match tra loro può essere uno showstealer, e possiamo anche assistere alla prima sconfitta dell’American Dragon in AEW.
Perché sì, perché se Page dovesse vincere il titolo mondiale, allora avrà bisogno di un avversario di passaggio che possa essere duro, compatto, difficile e altamente competitivo per dare una forma e una sostanza al regno da campione. Miro si presterebbe benissimo, anche perché ha uno status così solido che una qualunque sconfitta non minerebbe la posizione, ed anzi potrebbe aprire varchi per nuove interessanti storyline per il 2022.