Prendendo spunto dal caso Rollins affrontiamo oggi un grave problema della WWE, ovvero il non saper più creare top face.
Intendiamoci, non è un problema dell’altro ieri. Già con Cena si sono dovuti inventare la definizione di campione controverso per giustificare il comportamento del pubblico nei suoi confronti. Il futuro hall of famer aveva tutto per funzionare come top face essendo carismatico, bravo al microfono e sul ring (trovavi sempre il suo nome nelle classifiche dei migliori match dell’anno).Nel caso specifico i limiti imposti al personaggio hanno incrinato il rapporto con i fan più maturi dato che la caratterizzazione da bravo ragazzo sempre sorridente era stucchevole, ma anche il fatto che vincesse sempre e comunque fu un notevole problema di gestione. Intendiamoci, rimane uno dei (o probabilmente “il”) wrestler più importante dell’era moderna, ma poteva essere ancora più leggenda a mio parere.
Quando John ha iniziato ad avvicinarsi con più forza ad Hollywood c’è stata l’esigenza di trovare un sostituto e la scelta è ricaduta su Reigns. Meno boyscout e più duro, pensavano di aver capito gli errori del passato e aver la situazione in pugno. Purtroppo per loro non è andata così, dato che anche Roman è stato fortemente contestato. Il problema era l’imporre un wrestler palesemente ancora troppo acerbo per ricoprire un ruolo simile, che sia nei promo che in ring lasciava molto a desiderare. Da allora è migliorato molto, ma veder insistere su qualcuno non ancora all’altezza e in modo così prolungato (quattro main event di Wrestlemania consecutivi) ha fatto storcere il naso a molti. Dopo il ritorno dalla malattia il rapporto con i tifosi è cambiato, ma il vero test sarà quando lotterà nuovamente per quelle cinture mondiali da cui da un po’ di tempo è tenuto lontano.
Avendo fallito in prima fase con Reigns hanno provato a puntare su un altro, qualcuno che fosse già tra i favoriti del pubblico e quindi con (apparentemente) meno rischi, ovvero Rollins
. Questi dopo essersi riconciliato con i compagni dello Shield è stato sempre più tifato, arrivando a togliersi la soddisfazione di battere nientemeno che Lesnar in due occasioni. Se quella di Wrestlemania è stata un po’ rocambolesca nei modi, quella successiva è stata pulita e netta. La grande impresa ha però paradossalmente visto nascere le prime crepe nel rapporto con i fan. The Beast, la più grande minaccia WWE da anni, battuto da un Rollins debilitato e fasciato dalle botte prese nelle settimane precedenti, la gente ha iniziato a sentire puzza di superman. Poi il fidanzamento con la Lynch che dal reale è giunto fino a Raw ha peggiorato le cose, con match intergender contro Corbin e la Evans e siparietti da coppietta di cui tutti avremmo fatto a meno. Mandarlo poi contro un personaggio amato come The Fiend è stato il colpo di grazia, con il pubblico che lo ha fischiato sonoramente in ogni occasione. Il turn a quel punto non era più un opzione, ma un obbligo.Il problema di scegliere la persona giusta attorno a cui far girare la federazione oggi si risolve solo cancellando il concetto stesso di top face. Detto che non si trovan tutti i giorni personaggi come Austin e The Rock, sono i fan stessi che non accettano che qualcuno sia reso protagonista sopra tutti gli altri. La sovraesposizione porta alla noia, alla voglia di volti nuovi e quando ciò non avviene si inizia a provare fastidio anche verso chi prima si apprezzava. Ora a Raw tutti esaltano Rusev e Owens, ma sono sicuro che se venissero imposti farebbero la stessa fine di Rollins. Il bulgaro è over grazie all’empatia scaturita della storyline in cui è coinvolto (che come ho detto altre volte per quanto trash sta raggiungendo gli obiettivi) ma una volta che sarà chiuso il capitolo Lashely la gente continuerà a seguirlo? E Kevin che ora si atteggia a nuovo Stone Cold se vincesse un titolo mondiale rifilando Stunner a ogni rivale verrebbe presto a noia. Aveva ragione Bryan, i fan sono volubili, perché in una WWE con così tante puntate e special event ogni mese non si vuole vedere un supereroe che vince sempre, si vogliono personaggi interessanti che possano anche perdere, che abbiano i loro regni da campione ma che sappiano anche dar spazio ad altri. Non voglio certo una federazione in cui tutti possano battere chiunque perché gli status sono fondamentali, ma che non ci sia un unico sole attorno a cui far girare il mondo perché a farci amare i wrestler sono più i personaggi che interpretano che le loro vittorie.
Sergedge – EH4L