Come ogni anno, alle soglie di Wrestlemania, si rincorre il toto-nome per l’ingresso nella Hall of Fame. Man mano, nel corso dei mesi precedenti lo Showcase of Immortals, vengono annunziati in pompa magna tutti coloro che faranno parte della mitica arca della gloria. Scattano quindi, d’obbligo, gli interrogativi su chi meriterà tale onorificenza ma anche su quelli che frattanto verranno esclusi, nella speranza di vederli inseriti prossimamente.
Tre nomi hanno già un volto: Ultimate Warrior, Jake “The Snake” Roberts e Lita. Scott Hall e Kevin Nash in odore di ufficializzazione. Per qualcun altro si può iniziare a ventilare qualche ipotesi. Manca ancora un po’ alla cerimonia di New Orleans pre-Wrestlemania e tutto può accadere.
Complimenti ad Ultimate Warrior e c’è di che stupirsi! Nessuno, di certo, si sarebbe mai aspettato il mitico guerriero nella Hall of Fame, fatto che sta che, dopo mille speculazioni e le tante attese circa il suo ingresso, Ultimate Warrior, WWE ed IC Champion, è finalmente nell’arca della gloria, nonostante le mille traversie ed i numerosi battibecchi con Vince McMahon e la federazione e, soprattutto, un video denigratorio, “The Self Destruction of The Ultimate Warrior” che, come minimo, dovrebbe, ora come ora, essere ritirato dal mercato ed in seguito al quale nessuno, me compreso, ci avrebbe mai scommesso su di un’introduzione di Warrior nella HOF: ma sul passato ci si può mettere una pietra sopra ed ognuno, in fondo, merita una seconda chance, denigratori e denigrati.
Warrior si è fatto largo tra i vari Hulk Hogan e “Macho-Man” Randy Savage in un’epoca, l’Era Gimmick, in cui non era semplice sgretolare lo strapotere, in particolare nel backstage, di determinati personaggi, vincendo due titoli di cui uno, l’IC title, lasciato vacante senz’averlo mai perso (dalla sua vittoria contro Ravishing Rick Rude a Summerslam ’89). Le sue bizze caratteriali, le su pretese ma anche le esigenze di Vince McMahon e le incomprensioni con la federazione lo hanno più volte spinto lontano da Stamford, fino allo split definitivo nel ’96 senza che ambo le parti si siano mai più riviste, fosse stato anche solo per un caffè.
Volevamo probabilmente rivederlo così, non più interviste strambe, maldestre uscite in pubblico o battibecchi agghiaccianti sponsorizzati da Youtube (chiedere a The Iron Sheik). Lontana anni luce la folta chioma di un tempo, seppur con qualche capello bianco in più, un fisico che tenta ancora di dire la sua nonostante una pausa di molti anni, The Ultimate Warrior tornaper la gioia dei fans e di chi non ha mai dimenticato le sue imprese sul ring: Hulk Hogan, “Macho-Man” Randy Savage, Andre The Giant, Ravishing Rick Rude, Undertaker tra i suoi feuds più avvincenti.
L’importante è questo, infatti, al di là di tutto e cassando ormai il passato, che sia tornatoil Warrior che noi conoscevamo, non la pantomima a cui ormai ci eravamo ultimamente abituati, il giullare di corte sbeffeggiato a destra e a manca od il piantagrane denigrato a più non posso dai famigerati DVD prodotti da Vince McMahon. Bensì il Warrior che volevamo noi ed il Warrior che, soprattutto, ha voluto ancora essere lui.
Complimenti a Jake “The Snake” Roberts, la cui gimmick ha funzionato anche senza l’ausilio di alcuna cintura ed un wrestler, soprattutto, dotato di grande carisma e dagli incredibili ed inimitabili mind games, l’uomo della DDT, una finishing move oggi ripresa da tutti i suoi colleghi. I suoi demoni ne hanno condizionato la carriera e chissà se mai, un giorno, avesse potuto anche conquistare un titolo, avesse solo dimostrato un po’ più di affidabilità. In ogni caso, Jake è sempre stato nei cuori dei suoi fans. Ed in ogni caso Jake è lì, nella HOF, lì dove merita di essere grazie anche al paziente lavoro di recupero svolto dall’amico DDP e dal suo ormai miracoloso Yoga. Facciamo a Jake, a cui è stato purtroppo diagnosticato un cancro al ginocchio, un grosso “in bocca al lupo” dandogli appuntamento a New Orleans!
Complimenti a Lita, la seconda WWE Diva, dopo Trish Stratus, a fregiarsi di tale onorificenza, lei, una combattente di tutto rispetto e non senz’altro una bambola da esposizione con un bel fisico ma senz’alcun talento. La relazione con Edge e le polemiche che ne sono scaturite, oltre al personaggio che le fu fatto portare on screen (praticamente quello della prostituta) l’hanno probabilmente danneggiata e non poco fino a decidere di chiudere col ring. L’HOF, oltre che un giusto tributo, è forse anche il dovuto “scusa” che la WWE le doveva.
E complimenti, se sarà, a Scott Hall e Kevin Nash, magari insieme a quell’Hollywood Hulk Hogan nella giusta cornice dell’nWo, che ha difatti scritto un’altra pagina di wrestling. Hall pure di demoni ne ha vinti tanti, grazie al DDP-Yoga e sa davvero sarà, dopo che ne ha passate tante, non possiamo che essere contenti per lui.
Sono amici di HHH? Poco importa. Tutto il resto è noia!
Aggiungessero pure X-Pac ed i New Age Outlaws, sarebbe lo stesso: è pur sempre l’Hall of Fame!
Mi auguro che inseriscano anche Paul Bearer, mentre invece vedo poche speranze per Randy Savage (che introdurrei in coppia con Miss Elizabeth) ed Owen Hart, per motivi vari e già risaputi. Inoltre credo che non aver ancora inserito Mr.T, uno dei partecipanti della prima Wrestlemania, ed Honky Tonk Man, il più longevo IC Champion nella storia di Stamford, sia stato un insulto. Spezzo, inoltre, una lancia per Slick, “The Doctor of Style”, un signor manager ed un caratterista, che solo per discriminazione (forse) non ha avuto più di quanto meritasse, anche se il precoce ritiro per motivi di salute ha di per sé influito e non poco. Ravishing Rick Rude, Big Boss Man e “Dr.Death” Steve Williams sono le mie personali candidature. Demolition (Ax & Smash) il tag team che ancora manca, ingiustamente, all’appello.
Chi vivrà vedrà! Ci vediamo a New Orleans!
Alberto “The Crow” Ferrero