Tanti ne son stati lanciati (ed altrettanti ne verranno fuori) fino ad essere la colonna portante del WWE Business. Loro. I figli d’arte. Vissuti nel mito dei loro rispettivi (e celebri) genitori ed ora una fantastica ed interessante realtà.
Giriamoci intorno e ne vediamo tanti, ognuno col suo talento ed il suo successo, ognuno che cerca di farsi largo, sgomitando, nell’Olimpo della WWE.
Prendiamo gli Usos. Jimmy e Jay, figli dell’ex tag team champion Rikishi, dopo essere stazionati per un po’ nella lowcarding, hanno ripreso fiducia nei loro mezzi ed in se stessi ed insidiano seriamente le tag team belts. Cert’è che fanno effetto l’ingresso stile All Blacks e le facce dipinte a metà, ma mi chiedo quanto incidano, nel push riservato ai samoani, Total Divas e la storia d’amore, culminata in tanto di matrimonio, tra Jimmy Uso e la Funkadactyle Naomi: quasi a dire che, forse, tira più il gossip che il talento!
A proposito di tag teams, ottimo il lavoro condotto, in qualità di campioni di coppia, dalla Brotherhood, alias Cody Rhodes & Goldust, che hanno saggiamente dominato la categoria e dimostrato di saper tenere le cinture, forti della grinta di Cody e dell’esperienza di un rinato Goldust; peccato che le loro strade, probabilmente, siano destinate a dividersi. I figli dell’hall of famer Dusty Rhodes dovrebbero affrontarsi a Wrestlemania, senza sapere ancora chi dei due sia destinato a turnare heel: Cody? O rivedremo, forse, un Goldust heel vecchia maniera?
Curtis Axel (Joe Hennig) si è tolto la soddisfazione di prendersi, anche se solo per una volta, quel titolo, l’IC Championship, che fu già di suo padre, l’hall of famer Mr.Perfect, peccato che i buoni affari di Paul Heyman non siano serviti a farglielo tenere, perdendolo contro Big E Langston senza riuscire più a recuperarlo. Se è per questo, Axel è stato anche tag team champion con David Otunga (con lo strambo nome di Michael McGuillicutty), battendo niente di meno che Kane & Big Show; peccato solo che il loro sia stato un regno quasi anonimo e mal gestito dai bookers.
Tanto di cappello all’emulo di Leatherface (smascherato), l’uomo della palude dai messaggi sinistri e sibillini, Bray Wyatt (Windham Rotunda); il figlio dell’ex tag team champion IRS (Mike Rotunda), ha scalato in breve le gerarchie, fino a candidarsi (così come si vocifera) ad un big match con John Cena per Wrestlemania, chiuso frattanto, con successo, il feud con Daniel Bryan. Non sarebbe impensabile vederlo, un giorno, Campione Assoluto, con Luke Harper ed Eric Rowan che, frattanto, potrebbero prendersi le cinture di coppia, New Age Outlaws permettendo: sarebbe un dominio meritato per la Wyatt Family, visto il gran push fin qui conseguito. Meno fortunato il fratello di Bray, Bo Dallas (Taylor Rotunda), il quale, dopo una breve comparsata a Smackdown, si sta facendo ancora le ossa a Next.
Non sfigurano manco le “divas d’arte”, anch’esse desiderose di un’affermazione; Natalya, figlia dell’ex tag team champion Jim “The Anvil” Neidhart (nonché nipote dell’hall of famer Bret Hart), ha seriamente impensierito la Divas Champion AJ Lee, tanto da essere sul punto quasi di toglierle il titolo; Tamina Snuka, figlia dell’hall of famer “Superfly” Jimmy Snuka, fa attualmente da bodyguard alla stessa AJ Lee, ma c’è chi scommette su di uno split ed un probabile match proprio con AJ per Wrestlemania; Charlotte Flair, figlia del mitico “Nature Boy” Ric Flair, è relegata ancora a Next ma sarebbe, secondo molti, imminente il suo passaggio in “prima squadra”.
Gloria di breve durata invece per: David Hart Smith, figlio di The British Bulldog Davey Boy Smith, tag team champion con Tyson Kidd (marito di Natalya) nella Hart Dinasty, ma finito poi ai margini dopo lo split con Kidd e sembra per divergenze d’opinione con la federazione; Ted DiBiase, figlio del Millior Dollar Man, passato in poco tempo dai fasti della Legacy con Cody Rhodes allo split ed all’oblio fino a prendere la decisione di allontanarsi volontariamente, scaduto il suo contratto, per dedicarsi ad altro.
Eleviamo su tutti Randy Orton; suo padre, l’hall of famer “Cowboy” Bob Orton, è stato un buon midcarder e nulla più; The Viper, invece, è l’attuale Campione Assoluto e la cosiddetta WWE Face del momento, oltre ad aver vinto tanto in circa dodici anni di militanza a Stamford.
Un volto del presente, Orton, ma anche un volto del futuro, lo Shield Man Roman Reigns, figlio del Wild Samoan Sika nonché cugino di The Rock, a sua volta figlio d’arte (suo padre è l’hall of famer Rocky Johnson). Nel buon Roman in molti vedono un futuro campione assoluto, frattanto il samoano potrebbe già accontentarsi di strappare a Dean Ambrose lo US title magari nella cornice di Wrestlemania (in un probabile triple threat match con Seth Rollins).
Rey Mysterio è invece nipote d’arte; suo zio Rey Mysterio sr. è un ex lucha libre di successo, oltre ad essere stato anche suo allenatore. Mr. 619 è rientrato di recente dopo un lungo stop, dovuto soprattutto a motivi familiari, ma per lui parla un palmares di tutto rispetto, con diversi titoli conseguiti, tra i quali quello di Campione del Mondo nella magica notte di Wrestlemania 22 (in ricordo dell’amico Eddie Guerrero, scomparso appena qualche mese prima).
Camacho, figlio dell’ex re Haku, si è ormai avviato sulla stessa strada già intrapresa, a suo tempo, dal padre, un’anonima lowcarding, pur avendo entrambi un buon potenziale mai pienamente espresso.
The Road Dogg Jesse James, figlio dell’hall of famer “Bullet” Bob Armstrong, ha riscoperto di recente la gioia del ring e la soddisfazione di un titolo rispolverando, col partner di sempre Billy Gunn, i New Age Outlaws e strappando, alla Brotherhood, le cinture di coppia nel Kickoff Pre-Show della Royal Rumble, tempo dopo (ben quattordici anni) l’ultima volta che le hanno possedute.
Figli che emulano i loro genitori, che ne ripetono le gesta, che possano far meglio ma anche peggio, che possano aver successo ma possano ancora conseguire fallimenti e delusioni. Le possibilità son tante e la WWE in fondo è una partita a poker: vince solo chi ha le carte giuste!
That’s all!
Alberto “The Crow” Ferrero