Il primo atto della sfida tra Roman Reigns e Brock Lesnar è andato in scena, ma certamente la storyline non si è interrotta dopo quel match, anzi, sta continuando. E lo sta facendo con il vero protagonista del contendere tra i due, e no, non sto parlando unicamente della cintura, bensì di Paul Heyman.
Lo stesso Paul Heyman che ha fatto da manager egregiamente al samoano prima però del ritorno della Bestia, da allora non sembra più lo stesso: è ambiguo e non sempre è convincente nel suo ruolo, basti pensare al suo non aiuto nei confronti del suo nuovo cliente quando ne ha avuto l’occasione, dimostrandosi sostanzialmente subdolo. Ne ho già parlato tempo fa, agli albori della storyline, di quanto poi effettivamente è capitato, confermandomi quanto ho sempre pensato: il manager si trova in una situazione in cui è voluto da entrambi ed è lui il vero detentore del potere. E’ lui l’ago della bilancia, è lui il vero premio, a tal punto che ci si scorda che di mezzo c’è una cintura.
E’ curioso, a tal proposito, quanto accaduto nell’ultimo episodio dello show blu: c’è stato un dialogo tra Lesnar e Sami Zayn, il primo si è dimostrato in una maniera mai vista prima, ma sono bastate delle parole dell’ex manager e amico di una vita per farlo tornare in sé, per renderlo nuovamente la Bestia che è sempre stata. Ho ancora fiducia nella WWE, e soprattutto in Smackdown, e non voglio credere che questo segmento non è servito a nulla ma che, anzi, sia l’inizio, o meglio la prosecuzione, di questo tango a tre (più due) che vede protagonista assoluto Heyman, l’uomo più desiderato dello show del venerdì sera.
Un grande plauso comunque a Paul che, oltre ad essere il manager migliore che ci sia, ha reso i suoi due ultimi clienti “macchine da guerra”, li ha resi dei super atleti e, altresì, è lui stesso ad essere credibile nel suo ruolo, seppur con delle differenze tra i due. Questo rende, quindi, il risultato ottimo a prescindere dalla scelta (o non scelta) di Heyman: saranno tutti e tre vincitori.