Giovedì scorso ero presente al Mandela Forum di Firenze per godermi il WrestleMania revenge tour della WWE, felice come una pasqua di avere finalmente la WWE a due passi da casa, per la buona salute del portafogli, sgravato da spese per soggiorni in albergo, caselli autostradali e prezzi della benzina annessi e connessi.
Premetto che, causa dolce metà che aveva “leggermente” cannato sui tempi necessari a destreggiarsi nel traffico fiorentino e credeva di poter uscire comodamente dal lavoro alle cinque (povero illuso), siamo arrivati al Forum a show già iniziato, col risultato che ci siamo persi Cesaro, ma ***** di quella ******* *****! Purtroppo, c’est la vie.
A spettacolo concluso, ho fatto un bilancio degli house show a cui ho assistito fino a ora e mi sono chiesta se ne fossi soddisfatta, ho pensato a tutte le polemiche che escono fuori ogni volta che la WWE annuncia una data italiana, sul fatto che siano o meno soldi sprecati eccetera eccetera.
Sono stati soldi sprecati dunque? Facciamo due conti
Lo show è stato gradevole, anzi, direi addirittura bello, abbiamo visto Rusev che per noi è un mezzo idolo, abbiamo assistito ad un match tra il New Day e la Wyatt Family che ci ha saputo intrattenere, abbiamo avuto un Triple threat femminile di gran lunga superiore a quello della volta scorsa (non me ne vogliano Paige e Alicia Fox, infine il main event, nella sua semplicità, è stato un match onesto e, che ci crediate o meno, non noioso. Per quanto riguarda il roster, bisogna ragionare con due punti di vista: il punto di vista del fan e quello della WWE. È ovvio che molti di noi preferirebbero un Chris Jericho, un AJ Styles, un Kevin Owens, ad un Roman Reigns, ma per la WWE loro ti stanno mandando un campione, anzi ti stanno mandando “il” campione, e la WWE quest’anno di campioni ce ne ha mandati ben tre, dandoci tre match titolati, la WWE ha ritenuto più importante mandare tre (anzi, cinque) dei suoi campioni in Italia piuttosto che altrove, questo, volenti o nolenti, lo rende un roster di prestigio, che è cosa ben diversa dalla bravura dei wrestler che ci viene offerta. Inoltre, se la WWE ci ha mandato Santino Marella non è stato per farci un dispetto, ma per mandarci quello che dovrebbe essere l’eroe locale, come sta facendo mandandoci adesso Cesaro, che non è propriamente italiano ma il confine con la Svizzera c’è e tanto basta, difatti l’anno scorso s’è preso un’ovazione non indifferente e anche quest’anno sono sicura che non è stato da meno. Piuttosto mi chiedo perché non ci abbiano mandato Big Show, dato che, negli house show cui ho assistito io, è risultato sempre il più tifato dopo John Cena.
Andare agli house show WWE permette di capire come lavorano questi lottatori quando non hanno una telecamera di cui devono sempre tenere conto (vero Great Khali?) ma possono dedicarsi completamente all’arena che li sta osservando, è stato spettacolare vedere come il New Day (o sempre Cesaro l’anno scorso) siano riusciti a intrattenere il pubblico per minuti interi senza che il match neanche partisse, con la pura e semplice recitazione, con mosse caricate e enfatizzate sino all’estremo, una WWE diversa da solito anche per le libertà che possono prendersi, come i Dudley Boyz che inscenano uno split alla fine del loro match e poi si abbracciano tra gli applausi della folla, che meraviglia.
E poi è sempre bello abbandonare il sicuro territorio del wrestling web e trovarsi nella massa, per capire come reagisce una folla così diversa ed eterogenea, sorpresona della serata è stato vedere Roman Reigns tifato come non mai, cosa che ha lasciato perplesso e spiazzato anche il povero Roman dato che non sapeva come comportarsi con un pubblico così amichevole (altra piccola gioia che ricorderò con piacere), è bello ascoltare bambini che dicono di tifare Erick Rowan e Braun Strowman e vecchi fiorentini amanti di Ric Flair che spiegano le regole dei match ad altri vecchi fiorentini totalmente ignari di cosa stanno guardando.
Lati negativi? Ce ne sono, certo, ad esempio l’ingestibilità delle prime file, in cui mi sono trovata per due anni e alle quali ho rinunciato, perché non ne potevo più di vedere persone perdere ogni dignità umana e arrivare addirittura a calpestare dei bambini, bambini i cui genitori, sottovalutando il pericolo, li avevano lasciati liberi di scorrazzare in giro); oppure i colpi fake, comodo far sembrare reale un colpo quando hai l’inquadratura tattica, il cambio di telecamera o i tecnici del suono di Lucha Underground, più difficile farlo unplugged, cosa che difatti riesce a pochi, evidentemente di darsele sode non hanno voglia (e posso capirli, facendo tre, quattro, cinque show a settimana) e preferiscono darsele palesemente fake, tanto il pubblico a loro mica gli sputa, maledetti. Mettiamoci pure tra i lati negativi il fatto che sì, i match titolati sono belli, ma tanto lo sai che i titoli non passeranno mai di mano e quindi hanno una funzione puramente simbolica.
In definitiva, gli house show WWE in quanto tali sono gradevoli, molto più di quanto si pensi, anche se il roster non è dei migliori si riesce sempre a tornare a casa contenti e soddisfatti.
Discorso a parte, quello degli house show WWE rapportati con altre realtà. Personalmente penso che se una persona è fan di wrestling lo sperimentare realtà diverse non può che fargli bene, un ampliamento di orizzonte, qualunque sia la tua passione, è sempre auspicabile
Spiacente, non è mia intenzione lanciarmi in un discorso del tipo “questa federazione è meglio di quella” oppure “dovresti spendere i tuoi soldi per quello show piuttosto che per questo”, assolutamente no, ritengo che, se davvero si ama il wrestling, ogni federazione meriterebbe una possibilità, dalla WWE alla Sottoscala Championship Wrestling, che va benissimo spendere 50 euro per la WWE come va benissimo spendere 10 euro per una qualsiasi federazione italiana (non farò nomi così sarò più super partes possibile). Volendo parlare un po’ egoisticamente vi dirò che mi piacerebbe che una su dieci di quelle persone che erano al Mandela Forum a vedere la WWE facesse lo sforzo di andarsi a vedere anche gli show organizzati ogni mese in Italia, una volta l’anno mi andrebbe bene, invece di aspettare che gli compaiano nella via accanto alla loro.
Va benissimo farsi una trasferta inglese per vedere NXT e va benissimo farsela per vedere la PROGRESS, io non voglio incoraggiarvi a sacrificare uno show per un altro, assolutamente no, voglio che vi prendiate tutto, voglio (anzi, vorrei, usiamo il “vorrei” che è più cortese) che quando mettete quei soldi da parte per quello show mettiate da parte dieci euro in più per lo show che ci sarà due mesi dopo, io stessa vorrei essere in grado di assistere ad ogni show di wrestling che si tiene in Italia, perché amo questa disciplina e la amo in ogni sua realtà e in ogni sfaccettatura.