Sono stati molti i cambiamenti che hanno segnato il passaggio dalla versione giallo/nero di NXT a quella attuale arcobaleno.
Non solo un appariscente cambio di look, ma una modifica strutturale in termini di lottatori coinvolti e gestione di titoli e rivalità.
Salta all’occhio, nelle ultime settimane, il cambio di rotta nella gestione degli atleti coinvolti a NXT 2.0.
Se prima le porte dello show apparivano bloccate, ora, a suon di licenziamenti e promozioni, si assiste ad un roster a porte girevoli.
Recentemente, i licenziamenti hanno riguardato: Dexter Lumis; Malcolm Bivens; Dakota Kai; Harland; Persia Pirotta; Raelyn Divine; Draco Anthony; Vish Kanya; Mila Malani; Blair Baldwin.
Alcuni dei nomi sopra elencati, sembravano già estranei al nuovo corso dello show, come Dakota Kai e Dexter Lumis.
Non che i due non ci abbiano provato, ma risultavano essere ancora fin troppo legati ad un passato, quello sotto l’egida di HHH, dal quale NXT 2.0 sembra voler allontanarsi sempre più.
Altri, invece, sono stati (e apparivano essere anche per il proseguo) i pilastri intorno al quale far crescere lo show arcobaleno.
Tra tutti Malcom Bivens, come manager della Miniera di Diamanti, agiva bene come fluidificante del roster e promotore di nuove leve.
Grazie alla sua assistenza vi era, infatti, la possibilità di presentare al grande pubblica i nuovi innesti della sua fucina di talenti e, per l’effetto, dell’intero roster.
Discorso parzialmente diverso vale per Harland.
L’energumeno, annunciato prematuramente come nuovo Lesnar, appariva essere come un prospetto interessate per la federazione, tenuto conto di fisicità e tipologia di atleta.
Pare, secondo alcune voci, che i suddetti licenziamenti siano l’espressione di una scelta ponderata dei vertici della federazione, in applicazione di una specifica strategia.
In altri termini, i lottatori, anche quelli portati on screen, avrebbero una precisa data di scadenza: circa tre mesi, per provare i loro valore, dopo di che si può essere messi alla porta, per far spazio ad altri lottatori.
Una scelta, quest’ultima, che risponde allo scopo ultimo di NXT 2.0, ovvero sia sviluppare nuovi talenti, concentrando gli sforzi su chi appare futuribile, evitando l’ipertrofica crescita del parco lottatori che ha colpito la precedente incarnazione dello show.
Per quanto, in astratto, sia anche condivisibile la scelta di creare un roster liquido, in grado di adottarsi rapidamente alle scelte (spesso repentine) delle federazione, si rischia, in concreto, di perdere l’opportunità di valorizzare dei lottatori che hanno, per tipologie e caratteristiche, l’esigenza di godere di un maggiore periodo di prova.
Staremo a vedere gli esiti di queste scelte.
Claudio