Nel corso della scorsa puntata di Dynamite, la All Elite Wrestling ha annunciato l’introduzione del TBS Title, una nuova cintura dedicata alle donne. Nonostante da tempo dicessi che ci sarebbe stata una scelta in tal senso, molti di voi credevano di poter vedere i titoli di coppia femminili. La compagnia di Jacksonville non se li può permettere: il torneo di un anno fa è stato un flop clamoroso e il livello generale non è ancora abbastanza alto da giustificare una mossa in tal senso.

TBS Title, perché sì?

La cintura consente dei passi in avanti importanti nella gestione della categoria femminile. Ci sono dei feud in corso, degli intrecci, il livello generale delle atlete in singolo è cresciuto con le ultime acquisizioni. Poter contare su Ruby Soho, Hikaru Shida, Serena Deeb, Tay Conti, Thunder Rosa, Anna Jay, The Bunny e Jade Cargill tutte assieme è un buon incentivo a sposare la causa di un titolo secondario. In particolare se consente di dare maggiore e migliore esposizione alle donne e se permette alcune di loro di crescere con più calma senza dover essere lanciate ai piani più alti.

Penso ad esempio come potrebbero beneficiare di questa posizione quelle ragazze che sono state “testate” nel corso degli scorsi mesi (Red Velvet, Big Swole, Diamante, Kiera Hogan, Skye Blue, Leyla Hirsch, KiLynn King) e che ancora sono troppo green per poter essere davvero pushate. Diverso sarà proporle con calma in un’altra situazione, dove non devono forzare il passo.

Dandole poi il nome del canale televisivo dove la AEW approderà nel corso del mese di gennaio, si dà in pasto al pubblico un titolo che può essere difeso più spesso e con alcune challenge provenienti anche dalle forbidden door. Così non sarebbe strano vedere apparire le ragazze di Impact o della NWA o magari della Ring Of Honor. Una chiamata one shot per un match speciale sarebbe più che giustificato, come già avviene con il TNT Title.

TBS Title, perché no?

Qui torniamo al titolo del pezzo: coprire le lacune, lo stai facendo bene. Negli ultimi mesi, la AEW sta provando in tutti i modi a costruire qualcosa che non dipenda dal titolo principale e che non giri attorno a Britt Baker. Uno dei pilastri di questo lavoro è Jade Cargill: carismatica, di bella presenza, ma ancora molto indietro per quanto riguarda il lottato. Potrebbe una ragazza così puntare legittimamente al titolo femminile? Obiettivamente no, al netto di quanto la sua presenza sia buona o meno. Dunque è ben visibile come si cerchi di mettere una pezza ad una modello di booking che non clicca.

Nelle ultime settimane abbiamo visto gli intrecci tra il duo Bunny-Ford e le TayJay, il giro tra la Cargill e Thunder Rosa. Tanto spazio televisivo spesso risoltosi tra gli sbadigli dello spettatore. Come se mancasse qualcosa che risaltasse principalmente le storie. Ecco, il titolo nuovo va a coprire quelle mancanze. Che necessariamente non sono delle atlete o del pubblico, ma del booking team. Non riescono ad evitare che una storyline possa andare di pari passo con un’altra: quando esplose il feud Baker-Rosa, quasi oscurarono il regno della Shida. Adesso hanno bisogno di oscurare il regno della Baker per poter dare risalto a qualcun altra ragazza.

Coi due titoli di mezzo, l’intenzione è chiara: far sì che i due binari vadano paralleli, e che dunque non si debba abbassare l’uno per rendere luminoso l’altro. Una soluzione di comodo che dovrà però dare dei risultati. Perché se uno dei due titoli finirà per non cliccare, i problemi in seno al team creativo saranno ancora più visibili. E lì, sarann dolori.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.