La divisione cruiserweight, oramai da tre mesi, si poggia su due colonne portanti, Austin Aries ed il suo sovrano, Neville. Ad Extreme Rules assisteremo, forse, all’ultimo capitolo della loro saga, con un match la cui stipulazione speciale potrebbe essere apparentemente antitetica rispetto all’atletismo dei pesi leggeri. Più commuovente di un ritiro non ritiro, ecco a voi l’editoriale odierno!
Partiamo da qualche considerazione su 205 live, e più in generale sulla divisione dei pesi leggeri. Se l’esperimento chiamato Cruiserweight Classic è stato un successo completo ed assoluto, la sua naturale prosecuzione, ossia 205 live, può essere già etichettata come un mezzo fallimento. Ma in cosa differiscono questi due prodotti? Non si parla comunque di pesi leggeri che combattono sul quadrato?
Sembra paradossale, ma ciò che ha reso il CWC qualcosa di speciale non è stata solo la qualità in ring, ma anche e soprattutto le storie raccontate. In poche settimane, grazie a delle interviste backstage ed alla progressione naturale di molti personaggi, sono emerse varie storie a cui appoggiarsi nel corso del torneo: Brian Kendrick e la sua ultima possibilità, Kota Ibushi e Zack Sabre Jr. come forze inarrestabili, TJ Perkins e la sua prima, grande occasione, Cedric Alexander e la sua spettacolare vittoria nella sconfitta, Rich Swann, Jack Gallagher e la loro capacità di intrattenere e connettere con il pubblico, Gran Metalik e la sua sete di “lucha”. Il tutto condito e sapientemente dipinto da due amanti del genere come Mauro Ranallo e Daniel Bryan: un mix sapiente di gran wrestling, storie, emozioni, sconfitte, vittorie. Quegli ingredienti semplici che funzionano dalla notte dei tempi e funzioneranno sempre, perché fanno appello alle corde del cuore di ogni fan di wrestling, che si approccia settimanalmente ai vari show con un unico e semplice scopo: essere coinvolto ed intrattenuto. Tutti questi ingredienti, si sono purtroppo persi una volta effettuata la trasmutazione in 205 live.
Storie dozzinali, poco serie, poco coinvolgenti come quelle tra Noam Dar/Alicia Fox/Cedric Alexander/ Rich Swann, storyline diluite come quella tra Brian Kendrick ed Akira Tozawa, nessuno spessore fornito ai personaggi, nessuna vera possibilità di poter emergere utilizzando quella ricetta così semplice ma subito dimenticata. A reggere lo show in modo forte, oggi, restano effettivamente solo Neville ed Austin Aries.
Nonostante la sua naturale propensione verso atteggiamenti più da heel che da face, Aries è riuscito ad essere il babyface di cui Neville aveva bisogno per ultimare la sua trasformazione in cattivone fatto e finito. Il Campione attuale è spocchioso, arrogante, violento, spietato, beffardo: un cavaliere nero d’altri tempi, un sovrano medioevale attaccato in modo paranoico alla sua corona ed al suo status. Nonostante i tentativi fallimentari sino ad ora tentati da Aries, sono comunque molto fiducioso per questo incontro in vista di Extreme Rules. Entriamo per un secondo nel tecnico, nei limiti in cui mi è consentito.
Le transizioni sono qualcosa di eccessivamente sottoutilizzato nel wrestling. Sublime e sottoutilizzato. Per qualche strana malattia mentale, godo profondamente nel vedere una powerbomb tramutarsi in una leglock, una spear che si incastona in una ghigliottina, una shooting star press in un’RKO, una F-5 in una tornado DDT. E se c’è una cosa che ha contraddistinto da sempre lo stile di AA, è proprio una tendenza positiva ad utilizzare queste transizioni nel corso dei suoi match, per rendere la storia raccontata sul quadrato maggiormente fluida, rapida, seguibile, coinvolgente. Inoltre, un ottimo lavoro è stato fatto negli ultimi mesi fornendo la Rings of Saturn a Neville per contrastare la Last Chancery di Aries, proteggendo entrambe le mosse in modo sapiente sino al culmine della loro faida, dove queste due prese di sottomissione si scontreranno.
Se la WWE deciderà di dare almeno 15/18 minuti a questo match, potremmo effettivamente assistere a qualcosa di estremamente gradevole in termini sia di storia che di lottato. L’interferenza di TJP è cosa ovvia e scontata, tuttavia se verrà gestita in modo opportuno e non eccessivamente invasivo, potrebbe essere un elemento in grado di valorizzare la parte finale del match senza penalizzarlo. A questo punto, l’unica cosa da capire sarà l’esito finale dell’incontro.
La logica vorrebbe una vittoria di Aries, tuttavia non credo proprio che si vada in tale direzione. Innanzitutto Neville ha già ceduto lunedì alla presa di sottomissione di AA, dunque questa visuale è già stata “rilasciata” dalla WWE. Inoltre, visto e considerato che la faida dovrebbe interrompersi, ciò potrebbe non avvenire in caso di vittoria di AA, esito che aprirebbe senza dubbio alcuno all’ipotesi di un eventuale rematch. Dunque TJP si mette “in mezzo”, Aries cede e via alla faida tra lui ed il filippino.
E voi come la vedete?
Danilo