Sarà Neville a salvare la neonata categoria cruiser? Viaggio all’interno della nuova divisione WWE che non sembra essere partita nel modo giusto.
Quando ho saputo della rinascita della cintura dei pesi leggeri ero contento. In WWE l’ultimo titolo con quel nome era stato alla vita di Hornswoggle, simbolo di quanto il valore fosse sceso in basso (doppio senso voluto). Nelle tre interminabili ore di Raw pensavo che un incontro a ritmo sostenuto tra high flyer e spot monkey potesse dare una boccata d’aria fresca, un taglio agli schemi divertente e se dietro inserivano qualche tipo di storyline interessante tanto meglio. A conti fatti c’è però qualcosa che non funziona, i posti lasciati vuoti nelle arene non sono certo un caso.
I problemi a mio modo di vedere non sono pochi. Innanzitutto il fatto di far combattere i pesi leggeri solo tra loro trasmette al pubblico l’idea di qualcosa di inferiore rispetto al resto del roster. E’ come un ghetto, lasciati in disparte senza altre interazioni. I wrestler scelti poi non stanno bucando lo schermo sia come personaggi che sul ring. TJ Perkins per esempio ha un’entrata simpatica stile nerd nel senso buono del termine, ma per il resto deve crescere come carisma. Rich Swann è l’unico dei volti nuovi che sta andando un po’ over, ma fossi nella WWE non gli darei mai un microfono in mano, ha un modo di parlare impostatissimo che mi fa venire voglia di abbassare il volume ogni volta che apre bocca. Del gruppo mi sta colpendo Jack Gallagher, più che altro perché è originale distinguendosi molto dagli altri.
Consapevoli di questa mancanza di personalità della categoria hanno provato a inserirvi The Brian Kendrick, di cui io sono pure un estimatore, ma penso sia palese che a livello atletico sia lontanissimo rispetto alla forma dei bei tempi del tag-team con London. E qui arriviamo a un ulteriore problema, ovvero lo stile degli incontri. Se ci aspettava velocità e acrobazie in realtà queste sono usate con il contagocce. Personalmente non vedo grandi differenza nel modo di condurre i match rispetto a quello che si vede sul quadrato quando combattono i wrestler di Raw e Smackdown più pesanti.
La svolta presa da Roadblock in poi con il ritorno di Neville però mi sta piacendo. Nel wrestling si sa che le tipologie di feud sono cicliche, quella dei vecchi leoni contro le nuove leve è una di quelle storyline facili da portare avanti e che possono avere buoni risultati. Neville tra l’altro tra i pesi leggeri è quello più massiccio fisicamente, una sorta di monster heel per quella categoria, quindi può ben rappresentare insieme a Kendrick la forza dominante che i giovani dovranno sconfiggere per emergere. Non può però essere il wrestler britannico la panacea per guarire tutti i mali. E’ un buon lottatore e come detto può dare una gran mano, ma oltre i problemi al microfono (evidenziati anche in quest’ultimo ritorno) ci sono carenze dal punto di vista del carisma che non aiutano una categoria già in difetto di personalità. Neville in WWE è sicuramente ormai un volto conosciuto, ma negli show maggiori è sempre stato poco più che un jobber.
Premesso che i problemi che ho spiegato sopra non si risolvono con un wrestler in più nello show, chi vorrei veder combattere in tale divisione è Austin Aries. Lui sì che accenderebbe l’entusiasmo dei fan nella categoria, inoltre sarebbe un occasione per lui per farsi conoscere alla gran parte dei fan che segue solo la WWE. Purtroppo visto l’infortunio all’occhio e l’attuale attività di commentatore non so “se”, “come” e “quando” sia possibile un suo ritorno in ring, ma penso potrebbe fare una gran bene alla divisione.
Detto questo mia auguro che nei match cruiser incomincino a togliere qualche paletto lasciandoli più liberi, così che i loro incontri possano avere uno stile diverso rispetto agli altri show, cercando di dare profondità a personaggi finora troppo anonimi. Sarebbe davvero un peccato gettare via questa occasione rispedendo nel dimenticatoio l’esperimento Cruiserweight division.
Sergedge – EH4L