È passata una settimana da Best in the World, e la cosa fondamentale da chiedersi in questo momento è: verso dove stiamo andando? E direi soprattutto di partire da alcune idee che mi stuzzicavano prima del PPV, che si sono rilevate essere solamente fantasie, soprattutto quello che io speravo davvero potesse accadere, ossia l’ingresso della Ring of Honor nella collaborazione con AEW, Impact, NJPW e le altre compagnie. Questo porta a due cose principalmente: la prima è l’impossibilità di avere dei nomi di rilievo, che possano far gola, la seconda, strettamente correlata, è il doversi creare delle stelle in casa propria per provare a risalire la china e tornare rilevante. Ma su chi puntare? E in che modo? Vediamolo insieme con questi 4 nomi.
JONATHAN GRESHAM: La prima scelta su cui puntare è il volto della PURE Division, l’uomo che si sta portando sulle spalle tutta la categoria, e che lentamente sembra stia cambiando, da lottatore che cerca la sfida per far vedere al pubblico quanto si possa offrire ad un attitudine meno attaccata all’onore, ma molto più attaccata alla cintura stessa, proprio come si è visto contro Fred Yehi e Mike Bennett. La domanda posta è proprio dove può arrivare da qui? E la risposta è più facile di quanto ci si possa aspettare: restare con quel titolo alla vita fin quando non ci sarà la persona giusta che possa prendere il suo posto e spodestarlo. E chi è questa persona? Fred Yehi.
FRED YEHI: Un prospetto che la compagnia sembra voler spingere in alto un attimo prima, ma un attimo dopo lo fanno perdere in pochissimo tempo contro ogni tipo di avversario. Se avesse un contratto di esclusività probabilmente non avremmo questo booking bipolare, ma il suo match contro Gresham prima di Best in the World mi ha dato l’impressione che tra loro non sia finita, che ci sia ancora qualcosa da raccontare, e perché no, che Gresham possa passare dalla parte dei cattivi per darci la sempreverde storia dell’underdog che deve superare mille ostacoli per vincere un titolo che lo consacrerebbe.
MIKE BENNET & MATT TAVEN: Prima coppia di nomi, ma c’è da dire che la voglia di lottare, di migliorarsi e di dimostrare quanto valga che Bennett ha portato avanti dal suo ritorno non ha eguali, c’è da fargli solamente i complimenti. C’è una motivazione perché li ho messi insieme, ed è perché entrambi hanno condiviso gran parte della propria carriera, e non è ancora il momento di fargli avere destini separati. Un programma lungo, con una storia simile a quella che c’è stata tra Gargano e Ciampa, o se vogliamo rimanere in casa ROH, Steen e Generico, partire dai titoli di coppia per poi far scoppiare tutto con Matt Taven che non sopporta più Mike e Maria, soprattutto distrutto dal periodo in cui è stato lasciato da solo. Una bella storia che potrebbe davvero alzare l’asticella.
DRAGON LEE: Più volte mi sono fermato a tessere le sue lodi, su quanto sia un ottimo lottatore, e come detto per Gresham, il titolo televisivo deve rimanere con lui per molto tempo. Ha le doti per essere un ottimo comprimario a RUSH, ha le abilità per tirare su dei match formidabili e davvero interessanti, lui è l’uomo perfetto per rendere interessante ogni show in cui lotta.
Non mi sono fermato sul titolo mondiale, perché le persone che bazzicano in quella zona sono perfette, l’unica pecca è il booking un po’ troppo sbrigativo nelle scelte, ma con un po’ di raziocinio e programmazione si può diventare un’interessante alternativa alle compagnie più grandi e blasonate.